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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Archivi tag: Film
“La città ideale” di Luigi Lo Cascio
Presentato alla “Settimana della Critica” durante l’ultima Mostra del Cinema di Venezia, La città ideale è l’esordio alla regia dell’attore Luigi Lo Cascio, già interprete di film come I cento passi, La meglio gioventù, Noi credevamo, solo per citare i più conosciuti.
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Il bivio
Il bivio di Fernando Cerchio e Fuoco nero di Silvio Siano (entrambi del 1951) sono stati i film proiettati al cinema America per il quarto appuntamento con la rassegna “Giovane canaglia”, organizzata dalla cineteca D. W. Griffith.
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Giovane canaglia
Secondo appuntamento, al multisala America di Genova, con la rassegna Giovane canaglia, organizzata dalla cineteca D. W. Griffith e dedicata al noir italiano degli anni ’40, ’50 e ’60. Lunedì 11 marzo sono state proiettate le pellicole Mamma sconosciuta di Carlo Campogalliani, datata 1956, e Giovane canaglia di Giuseppe Vari, che ha visto il buio della sala due anni dopo.
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Una ragazza piuttosto complicata di Damiano Damiani
Lunedì 4 marzo al cinema America di Genova è iniziata la nuova rassegna della cineteca D. W. Griffith intitolata “Giovane canaglia”, dedicata al noir italiano dagli anni ’40, ’50 e ’60.
I due titoli che hanno aperto la retrospettiva sono stati La ragazza che sapeva troppo (Mario Bava, 1963) e Una ragazza piuttosto complicata (Damiano Damiani, 1969).
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Figli delle stelle
Si accusa spesso il cinema italiano di svicolare dalla realtà di tutti i giorni cercando rifugio consolatorio nel pecoreccio della commedia più degradata o nel travestimento comico di ciò che si preferisce non raccontare. Quando poi, come nel caso di questa amara riflessione sulle conseguenze della disoccupazione e del disagio esistenziale provocato dalle angosce lavorative, un regista cerca di parlare del male di vivere sociale…
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L’esclusione di Avati – La posta di D.O.C. Holliday (90)
“Gent.mo Dottor Fava,
ho letto che a Pupi Avati è stato negato il film nel concorso di Venezia. Cosa ne pensa?
Non è una cosa grave? Leggerei volentieri Sua risposta. Grazie. Suo stimatore.
Dario Dondero
Genova – Prato”
Caro Dondero,
come forse lei sa, tante cose nella vita sembrano gravi e poi in qualche modo si aggiustano. Non è questo il caso di Pupi. In effetti il suo rifiuto di partecipare extra concorso alla Mostra è stato mantenuto. E pertanto “Una sconfinata giovinezza” non è stato proiettato e il regista non si è recato al Lido. Sia lui che il direttore della manifestazione, Marco Müller, sono vecchie conoscenze, con cui sono sempre stato in buoni rapporti, per cui il tema mi imbarazza un po’. La decisione di non ammettere il film in concorso è indubbiamente criticabile e Avati si è offeso dicendo di essere stato tradito da persone che considerava amiche. Il suo è un caso molto particolare e perciò ancor più doloroso.
Inception
Per il regista, sceneggiatore e produttore Christopher Nolan, Inception è, nemmeno a dirlo, un sogno diventato realtà. Nella trama, Leonardo DiCaprio è un ‘estrattore’, ossia un uomo che ruba segreti o idee di spionaggio aziendale dal subconscio di un’altra persona durante il sonno, o meglio, attraverso il sogno. Il terreno è dunque quello friabile della psiche umana.
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Mario Amendola, il romano di Recco
E’ stato uno dei protagonisti della comicità romanesca, lo zio di Ferruccio e Claudio Amendola, l’inventore (insieme a Bruno Corbucci) del Nico Giraldi di Tomas Milian, l’autore di tanti lavori con Aldo Fabrizi, Maurizio Arena o Lando Fiorini. Pochi ricordano però che Mario Amendola è nato in Liguria, a Recco, esattamente cent’anni fa: l’8 dicembre 1910. E che a Recco ha trascorso tutta l’infanzia e l’adolescenza, vedendo i suoi primi film…
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