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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Spazio critico
“Take Shelter”, di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell’imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo. Il padre Curtis è un operaio in una compagnia mineraria, mentre la madre Samantha è casalinga e sarta part-time, dovendo dedicare buona parte del proprio tempo alle cure della figlia di sei anni, muta dalla nascita.
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“C’era una volta in Anatolia”, di Nuri Bilge Ceylan
Il pluripremiato regista turco Nuri Bilge Ceylan (una specie di socio onorario a Cannes con due gran premi della giuria e un premio per la miglior regia in meno di nove anni) traveste da poliziesco un viaggio negli abissi dell’anima umana. Se amate il cinema di razza capace di raccontare storie universali col respiro della grande letteratura evocando emozioni ancestrali con la sola forza delle immagini
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“The Rum Diary – Cronache di una passione”, di Bruce Robinson
Gli ingredienti per regalare un nuovo “cult” al pubblico ci sarebbero stati probabilmente tutti: la presenza di Johnny Depp nei panni del protagonista di una vicenda tutta sbornie a catena, deliri assortiti e sfondi caraibici da favola; il libro postumo di un autore – Hunter Stockton Thompson – mitizzato da un paio di generazioni come cantore del disagio di quei giovani che a fine anni ’60 volevano cambiare tutto, ma che in realtà erano riusciti (altro…)
“Romanzo di una strage”, di Marco Tullio Giordana
12 dicembre 1969, ore 16.37. Una carica di tritolo sventra la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana, nel cuore della Milano che conta. Un attimo dopo la deflagrazione 14 vite non ci sono più (altre tre si aggiungeranno di lì a poco), 90 persone scoprono di essere ferite in modo gravissimo e un intero paese di aver perso per sempre la propria innocenza.
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“Biancaneve”, di Tarsem Singh
Probabilmente è una delle fiabe più note al mondo. Non deve quindi stupire che sia anche una delle più adattate al cinema. Se infatti a tutti viene subito in mente il capolavoro che Disney creò nel lontano 1937 (“Biancaneve e i sette nani” fu infatti il primo film di animazione della casa di Topolino, ma anche il primo degli Oscar conquistati negli anni), non sono però in molti quelli in grado di citare alcune delle moltissime trasposizioni
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“10 regole per fare innamorare” di Cristiano Bortone
Il fenomeno Willwoosh
“Willwoosh, chi era costui?” Per almeno 232.000 persone questa domanda ha una risposta facilissima. Willwoosh è il nickname che Guglielmo Scilla – romano, 24 anni con un curriculum cinematografico non proprio fulgido a base di un paio di fugaci apparizioni in commedie stile cinepanettone e un lungo avvenire dietro le spalle di cui diciamo tra breve
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“Cesare deve morire” di Paolo e Vittorio Taviani
Quante buone ragioni ci sono per affrontare il complesso e densissimo “Cesare deve morire”, preferendolo ai numerosi titoli facili che affollano le sale di questo fine settimana? Tanto per cominciare il fatto che con questo prodotto ibrido a metà tra il documentario e il film tradizionale i fratelli Taviani hanno trionfato alla 62esima edizione del festival di Berlino, regalando al cinema italiano un successo che mancava dal lontano 1991.
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“50 e 50”, di Jonathan Levine
Chi volesse stilare un elenco con tutti i film incentrati sulla “malattia” e il suo potere inarrestabile di devastare la vita e le relazioni di quanti ne sono vittima si impegnerebbe in un’impresa titanica: il cinema ha da sempre sfruttato in modo quasi morboso questa relazione pericolosa, sfornando tonnellate di titoli fotocopia nei quali lo spettatore viene costretto a partecipare ai casi dei personaggi affetti da morbi più o meno incurabili
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