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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Registi
Le quattro stagioni – Intervista a Mike Leigh
Cronaca della vita quotidiana di una coppia di mezza età, Another Year, il nuovo film di Mike Leigh, respira il ritmo ampio e ineluttabile dei cicli naturali: inizia con una gravidanza in primavera e finisce con una morte in inverno. Quattro ampie unità di tempo e di luogo condensano il trascorrere delle stagioni, splendidamente fotografate da Dick Pope, e registrano gli incontri, gli scontri, i pranzi, le rivelazioni, insomma le infinite chiacchiere…
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Dalla Spagna con furore – Alex de la Iglesia
Chiunque abbia frequentazioni festivaliere sa che nella maggior parte delle occasioni si è costretti, l’ultimo giorno della kermesse, a dover rispolverare giocoforza una formula vecchia e mai fuori moda, quella di “premio (o verdetto) a sorpresa”. L’ultima Mostra di Venezia non ha fatto eccezione, e così al basco Alex de la Iglesia è toccato l’indiscutibile piacere di vedersi rilanciare la carriera da ben due di questi riconoscimenti imprevedibili.
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Tony Scott e la tentazione del cinema
È vero: per molto tempo abbiamo considerato Tony Scott un nemico. Responsabile primo, insieme al fratello Ridley, di avere introdotto l’estetica pubblicitaria nel fortino del cinema. Erano gli anni Ottanta, baby e con certe cose ci giocavano in molti. Michael Mann e Walter Hill, per esempio, ci hanno fatto i conti maniera innovativa e narrativamente motivata. Altri, come Scott Ridley, al massimo sono riusciti a filmare le tendine come cosa viva. Tony…
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Alla ricerca del cinema italiano – Cuppellini e Jalongo
Inizio una collaborazione grazie all’invito del mio amico e compagno di fede calcistica Renato Venturelli, e mi dedico a difendere e a promuovere, per quanto mi sia possibile il cinema dei miei amici, dato che tutti gli italiani che continuano a fare film in questa… ehm delicata congiuntura, meritano la mia stima ed il mio affetto. Ed uso amici in senso lato, perché questi sono anche amici vostri, soprattutto di chi legge questa rivista e mostra…
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Il curioso caso di David Fincher
Per certi versi la carriera di David Fincher assomiglia a quella di rock band degli anni Settanta. Prima dell’avvento della rete una band si rodava normalmente nell’arco dei primi tre album, fatti uscire magari a sei mesi di distanza gli uni dagli altri. Poi l’album doppio live di rito decreteva, più o meno definitivamente, se la band era fatta per durare o meno. Ai Kiss è andata così. Ai Thin Lizzy sono stati necessari cinque album prima di decollare…
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Claude Chabrol
Proprio nei giorni in cui giungeva improvvisa la notizia della sua morte (avvenuta a Parigi il 12 settembre scorso) nelle videoteche italiane e sui canali satellitari faceva la sua comparsa Bellamy, l’ultimo lungometraggio girato da Claude Chabrol per il cinema: nonostante la presenza come protagonista di Gérard Depardieu, infatti, il film non era riuscito a trovare in Italia la via del grande schermo.
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Shyamalan e Stallone: destini inversi del cinema
L’ultimo dominatore dell’aria, film che M. N. Shyamalan ha tratto dal cartone Avatar – La leggenda di Aang, ha subito un trattamento critico tremendo. Un linciaggio che, partito dai fan del cartone si è esteso a macchia d’olio, tanto da comprometterne addirittura, in un primo momento, l’ipotesi di una distribuzione italiana. A leggere commenti e opinioni su siti e forum, era lecito immaginarsi una catastrofe.
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L’imprevedibile Ozon
Schizofrenia e sentimento nel regista di Il rifugio e Potiche
Strana categoria, quella dei registi. C’è chi si aggrappa ai propri vezzi producendo cicliche variazioni dello stesso film; chi si destreggia tra percorsi alternativi, mantenendo però immutabile l’ispirazione della propria ricerca; e infine chi imbocca strade sempre diverse, con una piccola dose di studiata incoscienza.
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