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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Recensioni di Aldo Viganò
L’uomo senza sonno
Riecco la classe operaia! Se si deve credere a quello che accade sullo schermo, nell’ultimo secolo le condizioni di lavoro dei metalmeccanici sono rimaste in fin dei conti sempre le stesse: ore da trascorrere davanti a macchine sporche di grasso e mai completamente sicure, il potere aziendale che si esprime attraverso l’arroganza dei caporeparto, costante rischio di perdere una parte del proprio corpo alla minima distrazione, solidarietà di classe che tende, però, a emarginare ogni atteggiamento individualistico.
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Donnie Darko
Donnie Darko giunge sui grandi schermi italiani circondato da un giovanilistico alone di miticità. Uscito negli Stati Uniti subito dopo l’11 settembre 2001, nessuno volle andare a vederlo: si dice a causa di quell’aereo (più precisamente il motore di un jet) che precipitando sulla casa del protagonista vi innesca l’assunto narrativo.
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Le conseguenze dell’amore
Molto più ambizioso del film d’esordio (L’uomo in più) ambientato tra il mondo del calcio e quello delle discoteche, Le conseguenze dell’amore conferma pregi e limiti di un regista, Paolo Sorrentino, che è tra i pochissimi, del variegato panorama del cosiddetto nuovo cinema italiano, dai quali è legittimo attendersi un giorno la realizzazione di un’opera cinematografica esteticamente compiuta, capace di sintetizzare in uno stile personale tutte le sue componenti narrative, artistiche e attoriali.
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Mare dentro
Il quarto lungometraggio dello spagnolo Alejandro Amenabar sembrava avere tutto per risultare un film poco interessante agli occhi degli appassionati di cinema, frequentatori dei cineclub genovesi e italiani: una storia esibita come vera, che poteva tuttalpiù andare bene a coloro che preferiscono la superficialità della cronaca alla complessità dell’estetica; un protagonista immobilizzato sul letto e costretto ad esprimersi solo per movimenti facciali, irresistibile tentazione per virtuosismi d’attore e ideale palestra per narcisismi interpretativi per pretendenti all’Oscar; e, ancora, un grande tema etico-sociale (l’eutanasia) a fare da collante narrativo di un vicenda votata a far pensare e discutere.
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Pas sur la bouche
A ottant’anni, Alain Resnais (classe 1922) ha scoperto una nuova giovinezza, lontana dalla dimensione pensosa e non poco intellettualistica dei suoi trenta-quarant’anni, ma ugualmente sottesa dal piacere di fare del cinema. A ben vedere, anche il tema centrare dei suoi film è rimasto fondamentalmente lo stesso: la memoria.
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The terminal
Una stagione cinematografica che si apre con The Terminal mette di buon umore e dovrebbe riconciliare con il cinema anche i più scettici e delusi. Un grande film, dallo stile personale e dal tocco leggero, capace di dire cose importanti senza mai declamarle, rispettando la centralità drammaturgica dei personaggi.
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21 grammi
Tre storie. Della prima è protagonista il professore Paul, malato di cuore, il quale, mentre è in attesa di trapianto, deve anche fare i conti con la determinazione della moglie Mary di riscattare con l’inseminazione artificiale i sensi di colpa di un aborto mal praticato. La seconda è quella di Jack, ex galeotto il quale cerca nel fanatismo religioso compenso a una vita di violenza, subita e temuta da moglie e figli.
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Moulin Rouge
L’australiano Baz Luhrmann, si sa (Ballroom, Romeo+Giulietta), non è regista che ama le mezze misure. Scelta la via del melodramma musicale, quindi, che musical sia! Direttamente, senza mediazioni storiche, puntando a spron battuto sulla sintesi tra musica e parole, con le canzoni e le coreografie che si inseriscono con naturalezza nella trama, e sortendone un film che ha la propria misura solo nell’eccesso: di colori e di suoni, di sentimenti e di ideologia, di effetti speciali e di citazioni.
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