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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Recensioni di Aldo Viganò
“The Salvation” di Kristian Levring
di Aldo Viganò.
Considerato tradizionalmente il più classico dei generi cinematografici, il western è diventato negli ultimi cinquant’anni uno dei territori prediletti della sperimentazione linguistica e drammaturgica: un archetipo cinematografico nel territorio del quale compete soprattutto alla forma dare senso e sostanza al contenuto narrativo. (altro…)
“Birdman” di Alejandro G. Iñárritu
di Aldo Viganò.
Ecco un film che su facebook piace moltissimo ai giovani attori, i quali credono di vedere il futuro che li aspetta nella rappresentazione che Birdman fa del teatro tra camerini e corridoi… (altro…)
American Sniper: Clint Eastwood e il mito americano
di Aldo Viganò.
Sono anni ormai (da Flags of Our Fathers a Changeling, da Invictus a J. Edgar, da Jersey Boys a American Sniper) che Clint Eastwood – l’ultimo regista classico di Hollywood – preferisce appoggiare la propria predilezione per un cinema di narrazione su personaggi e storie che appartengono alla cronaca più o meno recente…
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Il giovane favoloso di Mario Martone
di Aldo Viganò.
Ma che tipo di liceo hanno frequentato Martone e i suoi esegeti pubblicitari, per poter affermare che Il giovane favoloso racconta di un Giacomo Leopardi quale mai lo abbiamo conosciuto su i banchi di scuola?
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Maps of the stars di David Cronenberg
di Aldo Viganò. Fascinoso, insopportabile David Cronenberg. Se con History of Violence e La promessa dell’assassino il settantenne regista canadese aveva entusiasmato tutti gli appassionati di cinema, lasciando intravvedere che la classicità stilistica e la linearità narrativa potevano convivere con le urgenze della sua vocazione autoriale, con Maps to the Stars, come già in Cosmopolis, sembra però essere ritornato a quel cinema aspro e frammentato, cerebrale e fondamentalmente provocatorio a lui sempre caro sin dai tempi degli esordi nell’horror e, soprattutto, nella fase più dichiaratamente sperimentale che ha contraddistinto tutta la sua filmografia negli anni Novanta: da Il pasto nudo a Spider, passando per Crash ed EXistenZ.
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Locke di Steven Knight
di Aldo Viganò. Guidato dall’interiore legge morale che gli impone di assumersi le proprie responsabilità, il capocantiere Ivan Locke viaggia di notte da Birmingham a Londra, solo nella sua tecnologica Bmw, mentre intorno a lui il buio diventa stellato per i riflessi luminosi creati dalla trafficata autostrada.
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“Gigolò per caso” di John Turturro
di Aldo Viganò
A distanza di quasi trent’anni da Hannah e le sue sorelle, John Turturro torna a incontrare sul grande schermo Woody Allen, ma questa volta tra di loro i ruoli sono invertiti.
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Bella addormentata – Buonanotte Italia
E’ stato scritto che Bella addormentata è un’opera complessa. Verissimo.
Per questo, il maggiore torto che si può fare (ed è stato fatto) a Bellocchio sta nell’appiattire il suo film sul fatto di cronaca cui fa riferimento, il “caso Englaro”, magari per accusarlo (anche questo è stato fatto) di non essere stato abbastanza esplicito (o di esserlo stato troppo) nel condannare le persone, la mentalità o le istituzioni che, su quel “caso” (altro…)