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COME NASCE FILMDOC
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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Recensioni
JERSEY BOYS di Clint Eastwood
di Aldo Viganò.
Che la musica sia un forte elemento di fascino per Clint Eastwood lo si sapeva sin dal suo debutto nella regia con Brivido nella notte dove interpretava un disc-jockey radiofonico e se ne è avuta certezza vedendo i film da lui diretti e dedicati a compositori o jazzisti…
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Maps of the stars di David Cronenberg
di Aldo Viganò. Fascinoso, insopportabile David Cronenberg. Se con History of Violence e La promessa dell’assassino il settantenne regista canadese aveva entusiasmato tutti gli appassionati di cinema, lasciando intravvedere che la classicità stilistica e la linearità narrativa potevano convivere con le urgenze della sua vocazione autoriale, con Maps to the Stars, come già in Cosmopolis, sembra però essere ritornato a quel cinema aspro e frammentato, cerebrale e fondamentalmente provocatorio a lui sempre caro sin dai tempi degli esordi nell’horror e, soprattutto, nella fase più dichiaratamente sperimentale che ha contraddistinto tutta la sua filmografia negli anni Novanta: da Il pasto nudo a Spider, passando per Crash ed EXistenZ.
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Locke di Steven Knight
di Aldo Viganò. Guidato dall’interiore legge morale che gli impone di assumersi le proprie responsabilità, il capocantiere Ivan Locke viaggia di notte da Birmingham a Londra, solo nella sua tecnologica Bmw, mentre intorno a lui il buio diventa stellato per i riflessi luminosi creati dalla trafficata autostrada.
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“Gigolò per caso” di John Turturro
di Aldo Viganò
A distanza di quasi trent’anni da Hannah e le sue sorelle, John Turturro torna a incontrare sul grande schermo Woody Allen, ma questa volta tra di loro i ruoli sono invertiti.
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NUOVO CINEMA EUROPA 2014 – Die familie – La famiglia
di Massimo Lechi.
Le ferite della Storia sono difficili, se non impossibili, da rimarginare. Non serve certo un film per ricordarcelo. Ogni grande tragedia, ogni conflitto epocale, ogni brutalità perpetrata dall’uomo lascia…
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We Are What We Are di Jim Mickle
Somos lo que hay del messicano Jorge Michel Grau era stato presentato alla Quinzaine des réalisateurs nel 2010 e in soli due anni è diventato un film di culto tanto da interessare una produzione americana che ne ha fatto un remake: We Are What We Are diretto da Jim Mickle, presentato quest’anno alla Quinzaine del festival di Cannes.
Les Apaches di Thierry de Peretti
Les Apaches: e subito pensi ad un western, ad un territorio senza legge, ma pensi anche a Belleville, al soprannome dato dal prefetto di Parigi alle bande di giovani delinquenti. Gli Apaches di cui racconta de Peretti vivono in Corsica, a Porto Vecchio, sono un gruppo di quattro ragazzi tra i sedici e i diciannove anni legati da un rapporto di conoscenza e amicizia. Quattro ragazzi superficiali e svogliati che guardano con diffidenza e frustrazione le centinaia di giovani stranieri che ogni estate occupano la loro terra. Due di loro hanno origini marocchine.
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Corti horror da tutto il mondo
Evil shots, il cui sottotitolo è “chi nasce deve morire” è la rassegna di dodici corti presentati in concorso al TIFF 12, Transilvania International Film Festival di Cluj in Romania. Prevalenza di opere spagnole, una italiana, le altre un po’ di tutto il mondo, incluso Nord e Sud America nonché svizzera a dimostrazione che il mondo della paura non ha confini.
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