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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Recensioni
Manuale d’amore
C’era una volta la commedia all’italiana. Con tutto il suo cinismo etico e attoriale, ma anche con la sua capacità di andare sino in fondo alle situazioni e a graffiare in profondità le convenzioni del costume nazionale. Era un cinema che si costruiva essenzialmente per situazioni e che si articolava per sequenze, anche per questo capace di esprimersi al meglio sia nel lungo che nel cortometraggio, tanto da trovare nel filone del film a episodi un suo vitale sotto-genere, soprattutto quando questi episodi portavano la firma di un solo regista, che li articolava come variazioni su un unico tema.
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La vita è un miracolo
Fedele alla sua vocazione gitana, Kusturica costruisce La vita è un miracolo su un ritmo travolgente e trascinante, sortendone un’opera molto personale pur nella consueta confusione visiva: un film caratterizzato da uno sguardo d’autore sulla guerra e sull’amore, ma anche sull’assurdità della natura umana.
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The Aviator
Per avere una prima idea di chi sia l’Howard Hughes di Martin Scorsese, il cinèphile può pensare a una sintesi tra il Charles Forster Kane di Quarto potere e il Preston Tucker del film di Francis Ford Coppola. Quindi, tra la fremente megalomania di un uomo che brucia nel fuoco delle proprie passioni un’eredità senza fondo e i fantasmi di un sognatore che guarda sempre troppo al di là del proprio tempo.
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Spartan
C’è qualcosa di continuamente sfuggente nell’attività artistica di David Mamet (classe 1947). Che rapporto c’è tra il commediografo funambolo dei dialoghi iperrelistici e il regista cinematografico che ama costruire apologhi morali con la tecnica del puzzle o del gioco enigmistico?
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L’uomo senza sonno
Riecco la classe operaia! Se si deve credere a quello che accade sullo schermo, nell’ultimo secolo le condizioni di lavoro dei metalmeccanici sono rimaste in fin dei conti sempre le stesse: ore da trascorrere davanti a macchine sporche di grasso e mai completamente sicure, il potere aziendale che si esprime attraverso l’arroganza dei caporeparto, costante rischio di perdere una parte del proprio corpo alla minima distrazione, solidarietà di classe che tende, però, a emarginare ogni atteggiamento individualistico.
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Donnie Darko
Donnie Darko giunge sui grandi schermi italiani circondato da un giovanilistico alone di miticità. Uscito negli Stati Uniti subito dopo l’11 settembre 2001, nessuno volle andare a vederlo: si dice a causa di quell’aereo (più precisamente il motore di un jet) che precipitando sulla casa del protagonista vi innesca l’assunto narrativo.
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Le conseguenze dell’amore
Molto più ambizioso del film d’esordio (L’uomo in più) ambientato tra il mondo del calcio e quello delle discoteche, Le conseguenze dell’amore conferma pregi e limiti di un regista, Paolo Sorrentino, che è tra i pochissimi, del variegato panorama del cosiddetto nuovo cinema italiano, dai quali è legittimo attendersi un giorno la realizzazione di un’opera cinematografica esteticamente compiuta, capace di sintetizzare in uno stile personale tutte le sue componenti narrative, artistiche e attoriali.
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Mare dentro
Il quarto lungometraggio dello spagnolo Alejandro Amenabar sembrava avere tutto per risultare un film poco interessante agli occhi degli appassionati di cinema, frequentatori dei cineclub genovesi e italiani: una storia esibita come vera, che poteva tuttalpiù andare bene a coloro che preferiscono la superficialità della cronaca alla complessità dell’estetica; un protagonista immobilizzato sul letto e costretto ad esprimersi solo per movimenti facciali, irresistibile tentazione per virtuosismi d’attore e ideale palestra per narcisismi interpretativi per pretendenti all’Oscar; e, ancora, un grande tema etico-sociale (l’eutanasia) a fare da collante narrativo di un vicenda votata a far pensare e discutere.
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