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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Recensioni
Flags of Our Fathers
Con Flags of Our Fathers, Clint Eastwood prosegue il discorso sul rapporto tra la vita e la morte, sull’amicizia e l’amore come uniche alternative al dolente divenire dell’esistenza umana, che attraversa con autoriale originalità il suo cinema più recente: da Un mondo perfetto a Million Dollar Baby.
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La commedia del potere
Film dopo film, Claude Chabrol coniuga sul grande schermo una sua forte idea di cinema, costruita sull’assoluto primato della forma alla quale, sola, viene deputato il compito di determinare e definire il racconto. Forma, non formalismo; nulla a che fare con il compiacimento calligrafico, cioè. Come nel cinema del sempre più amato Fritz Lang.
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Baciami piccina
L’onestà dello sguardo è la dote principale di questo piccolo film che dal punto di vista narrativo s’ispira alla grande tradizione della commedia all’italiana (non a caso al timone della sceneggiatura c’è la mano di papà Scarpelli), ma che alla resa dei conti assomiglia troppo da vicino a uno sceneggiato televisivo. I temi classici ci sono tutti.
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The Black Dahlia
Chi ha letto il romanzo di James Ellroy tende a sottolineare come il film di De Palma non ne rispetti la forma e ne tradisca sovente il contenuto; chi non ha altro punto di riferimento tematico che le immagini e i suoni che scorrono sullo schermo ha non poche difficoltà a orientarsi all’interno di una vicenda dagli sviluppi labirintici e dalle soluzioni narrative sovente ermetiche.
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Il caimano
L’ultimo film di Nanni Moretti inizia come una farsa ideologica (la scuola di maoismo officiata da Paolo Virzì nel film Cataratte prodotto da Silvio Orlando) e finisce come una tragedia fanta-politica (la condanna del Caimano-Berlusconi lascia dietro di sé una città incendiata dai suoi sostenitori).
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Prova a incastrarmi
E’ curioso constatare che il film più vivo, giovanile e divertente di questo uggioso inizio di primavera sia firmato da uno dei registi più anziani (classe 1924) della nuova Hollywood uscita dalla rivoluzione televisiva degli anni Cinquanta: un regista noto soprattutto per la diligenza professionale, oltreché per il suo impegno spettacolare sovente venato di moralismo.
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Domino
La vera Domino era la figlia di Laurence Harvey, attore inglese noto agli appassionati di cinema per una intensa carriera iniziata negli anni Cinquanta (era il protagonista del Romeo e Giulietta di Castellani) e proseguita sino alla morte, avvenuta nel 1973, con buon successo internazionale. Quando il padre morì, Domino aveva solo quattro anni.
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Le seduttrici – As You Like it
In attesa dei film della Mostra di Venezia, la stagione si è aperta con due pellicole – Le seduttrici e As You Like it – liberamente tratte dalle opere teatrali di due celebri autori anglosassoni – rispettivamente Il ventaglio di Lady Windermere di Oscar Wilde e Come vi piace di William Shakespeare – che pur molto diverse tra di loro consegnano al grande schermo una stessa idea del cinema.
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