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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Recensioni
Un grande Tommy Lee Jones al Festival di Karlovy Vary
Fra i film che hanno partecipato al programma della 45ma edizione del Festival di Karlovy Vary, in Repubblica Ceca, ha destato interesse The Company Men (letteralmente: Gli uomini dell’azienda, meglio I dirigenti), qui presentato in anteprima europea dopo l’approdo al Sundance Film Festival.
E’ l’esordio nel lungometraggio dello sceneggiatore John Wells…
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CATTIVISSIMO ME – Quel cattivo ha un cuore d’oro
Cattivissimo Me si fonda sulla consapevolezza che i cattivi, al cinema, sono molto più affascinanti degli eroi buoni. Così ci presenta un protagonista, Gru, che congela la dozzina di persone in coda al bar davanti a lui, regala palloncini ai bimbi per poi farli scoppiare davanti al loro naso, vive in un casa che più cupa non si può.
Tutto quello che Gru desidera è diventare il più grande cattivo di tutti i tempi…
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Uomini di Dio – Missione in Maghreb
Xavier Beauvois è un cineasta poco frequentato e poco amato dalla critica cinematografica italiana, anche da quella più accorta.
Aderente a un gusto muscolare e problematico, che può essere sintetizzato al meglio nell’ottimo N’oublie pas que tu vas mourir, Beauvois esprime un gusto che se da un lato può essere considerato estremamente cinephile…
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Ghost stories – Intervista a Apichatpong Weerasethakul
Il regista thailandese di “Zio Boonmee” ci spiega il suo film. Che ha conquistato Tim Burton a Cannes e adesso esce nelle sale. Filmmaker puro, brillantemente versato anche nel documentario e nel video sperimentale, Apichatpong Weerasethakul è la prima vera star del cinema indipendente thailandese.
Dopo la palestra dei cortometraggi, ha conquistato una precoce notorietà internazionale…
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Il profeta
Il cinema “noir” francese sta vivendo in questo primo scorcio del secondo Millennio una nuova giovinezza. Ed ecco che, dopo i viaggi nell’inferno sociale ed esistenziale dei tutori della legge proposti dall’ex-poliziotto Olivier Marchal (36 quai d’Orfevre, L’ultima missione) e dopo il dittico criminale (Nemico pubblico n. 1: L’istinto di morte e L’ora della fuga) di Jean-François Richet, a quasi un anno dal Grand Prix della Giuria ottenuto al Festival di Cannes, giunge anche sugli schermi italiani questo bel film carcerario di Jacques Audiard, che al cinema si era sinora fatto notare soprattutto come sceneggiatore.
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Fuori controllo
Anche se tratto da un fortunato serial televisivo inglese e interamente girato nel Massachusetts, Fuori controllo è un film che ha il sapore di una rimpatriata australiana, nascendo dall’incontro tra un regista (Martin Campbell), un drammaturgo e sceneggiatore (Andrew Bovell) e un attore (Mel Gibson) che da quelle parti sono nati e si sono formati professionalmente. A questi poi si sono aggiunti un figlio d’arte dal nobile passato (Danny Huston), un grande attore del teatro e del cinema anglosassone (Ray Winstone, subentrato a Robert De Niro a riprese già iniziate) e un co-sceneggiatore smaliziato quale il bostoniano William Monahan, premio Oscar per The Departed.
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Shutter Island – Recensione Aldo Viganò
Giunto ormai a festeggiare le nozze d’oro con la regia cinematografica (sono infatti trascorsi cinquant’anni dal suo esordio con Vesuvius VI), Martin Scorsese non sembra aver ancora voglia di diventare un classico e, film dopo film, continua a mettere in gioco il suo indubbio talento, gettandosi in imprese che hanno il sapore dell’impossibile. Per Scorsese, il cinema non è mai negli argomenti affrontati, ma è innanzitutto una questione di sguardo, di ritmo e di strutture drammaturgiche.
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Avatar 3D
Se Apocalypse Now era stato il film che chiudeva in gloria il “secolo breve” del cinema hollywoodiano classico, Avatar non nasconde la propria ambizione di diventare per la nuova Hollywood il punto di partenza dei prossimi decenni (almeno), portando sul grande schermo contemporaneamente il passato e il futuro, la tensione verso un grande racconto epico che si concretizza nelle forme narrative ed estetiche di una tecnologia davvero sorprendente e magistrale.
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