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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Festival di Cannes
FESTIVAL DI CANNES 2015 – Cannes Diari 8: vince “Dheepan” di Audiard, miglior regista Hou Hsiao Hsien
di Renato Venturelli.
Palma d’oro a Dheepan di Jacques Audiard, Gran Premio speciale della Giuria a Il figlio di Saul dell’ungherese Laszlo Nemes, miglior regia a Hou Hsiao Hsien, migliori attori Vincent Lindon, Emmanuel Bercot e Rooney Mara. (altro…)
FESTIVAL DI CANNES 2015 – Cannes diari 1: Deneuve, Garrone e Mad Max
di Renato Venturelli.
Apertura di segno social-divistico per il festival di Cannes, che sceglie come titolo inaugurale La tete haute, una strampalata combinazione di impegno sociale e Catherine Deneuve diretta dall’attrice Emmanuelle Bercot. Al centro, un ragazzino che cresce tra mille difficoltà con la madre tossica e diventa un adolescente ribelle, testardo, chiuso in sé, sempre sull’orlo di improvvise esplosioni di rabbia, spedito da un istituto di recupero all’altro, dove però trova sempre persone gentilissime a sostenerlo e aiutarlo.
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FESTIVAL DI CANNES 2015 – Cannes diari 2: Lanthimos, Nemes, Kawase, Muntean
di Renato Venturelli.
Arrivano i grandi comprimari di Cannes, i candidati ai premi di contorno. Su tutti, il greco Yorgos Lanthimos, quello di “Dogtooth”, un collaudato professionista dell’eccentrico e della provocazione da festival. In The Lobster ci porta in una società dove chiunque sia single viene arrestato e deportato in una specie di hotel tra i monti, in cui avrà 45 giorni di tempo per incontrare altri single e trovare tra di loro la sua anima gemella. Se non ci riesce, viene trasformato in un animale a sua scelta.
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FESTIVAL DI CANNES 2015 – Cannes diari 3: Moretti, Van Sant, Woody Allen…
di Renato Venturelli.
Dopo le stroncature per Garrone, arrivano gli entusiasmi per Nanni Moretti a consolare i cronachisti italiani. Mia madre raccoglie consensi soprattutto tra i francesi, e nelle pagelle di “Le film français” fa praticamente il pieno di palmette d’oro, incassando i consensi dei “Cahiers” come di “Positif” o “L’Humanité”, e pure quelli di Serge Kaganski degli “Inrockutibles”.
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FESTIVAL DI CANNES 2015 – Cannes diari 4: Todd Haynes, Vincent Lindon, Joachim Trier
di Renato Venturelli.
Arriva uno dei maggiori candidati della vigilia alla Palma d’oro: il Todd Haynes di Carol, storia dell’amore tra due donne nell’America dei primi anni Cinquanta, ispirata a un romanzo scritto da Patricia Highsmith sotto pseudonimo, pieno di bei vestiti e di belle auto che veicolano le ipocrisie dell’epoca attraverso la chiusura formale delle immagini.
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FESTIVAL DI CANNES – Cannes diari 5: Sicario di Denis Villeneuve, Jeremy Saunier…
di Renato Venturelli.
Dopo l’ottimo Prisoners, il canadese Denis Villeneuve si conferma uno dei pochi autori intenzionati a praticare e rinnovare dall’interno un cinema americano di genere vivo, adulto e complesso, radicalmente estraneo alle mode ma assolutamente dentro al suo tempo.
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Festival di Cannes 2014: Mommy di Xavier Dolan
di Renato Venturelli.
La grande discussione di Cannes 2014 ha riguardato lui: Xavier Dolan, il ragazzo prodigio, il 25enne regista canadese che in Italia è ancora praticamente uno sconosciuto, ma che il festival di Cannes ha allevato e curato amorevolmente anno dopo anno.
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Festival di Cannes 2014: Cold in July di Jim Mickle
di Renato Venturelli.
Trentacinque anni, formazione newyorkese, tre film e qualche premio ai festival già al suo attivo, Jim Mickle è uno dei pochissimi tra i nuovi registi americani ad essersi affermati nel giro dei grandi festival praticando un cinema schiettamente di genere.
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