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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Classici
“L’altalena di velluto rosso” e “Sabato tragico” di Richard Fleischer
di Oreste De Fornari.
In un’ideale antologia dei codici più o meno segreti con cui il cinema americano dell’età classica alludeva all’atto sessuale, accanto ai cult del noir
“Sfida nell’Alta Sierra” di Sam Peckinpah
di Oreste De Fornari.
Se si dovesse stabilire qual è il più autunnale tra i western autunnali, il primo titolo che viene in mente, prima ancora dell’ Uomo che uccise Liberty Valance , è Sfida nell’Alta Sierra
“La notte ha mille occhi” di John Farrow
di Oreste De Fornari.
Ora che non solo gli esegeti di Resnais ma anche gli ammiratori di Tarantino sono abituati alle narrazioni non lineari
Re Magi nel Far West: “In nome di Dio” di John Ford
di Giulio D’Amicone.
Ambientato in Arizona ma girato nel deserto californiano del Mojave, “3 Godfathers” è dedicato a Harry Carey,
Indiscreto (Stanley Donen, 1956)
di Oreste De Fornari.
Se è vero, come ha detto da qualche parte Victor Hugo, che la bellezza con le rughe può essere deliziosa, e se è vero che guardare gli attori che invecchiano
Vera Cruz (Robert Aldrich, 1954)
Di Oreste De Fornari.
La posta in gioco in questo western picaresco, ambientato in Messico all’indomani della guerra di secessione, è una carrozza su cui viaggia una contessa francese.
Il molto onorevole Mr. Pulham (King Vidor,1941)
di Oreste De Fornari.
Se a qualcuno venisse in mente di trovare un ritratto cinematografico dell’alta borghesia genovese o di come questa classe sociale immaginava se stessa