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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: 70 FESTIVAL DI CANNES 2017
Cannes 2017 – 9: “Da una storia vera” di Roman Polanski
di Renato Venturelli.
Il gran finale è nel nome di Polanski, che con “Da una storia vera” realizza un film così capillarmente e accuratamente polanskiano da sembrare quasi un puro meccanismo di autoimitazione. Emmanuelle Seigner è una scrittrice di successo, che durante la presentazione di uno dei suoi libri incontra un’ammiratrice, si lascia agganciare e da quel momento comincia ad essere a poco a poco sopraffatta dalla donna, che s’insinua nella sua vita, sostituendosi a poco a poco a lei
Cannes 2017 – 8: “Aus dem Nichts / In the Fade” di Fatih Akin
di Renato Venturelli
Arriva uno dei film destinati ad essere ideologicamente più discussi del festival, l’occasione per quelle battaglie contenutistiche d’altri tempi e per indignazioni sul carattere “reazionario” del film. “Aus dem Nichts / In the Fade”, ultimo film del Fatih Akim di “La sposa turca” e “Soul Kitchen”, sfugge infatti ai prevedibili buonismi delle convivenze etniche per affondare in un tetro racconto di “revenge”.
Cannes 2017 – 7: “Good Time” di Benny e Josh Safdie
di Renato Venturelli.
In un festival dove giorno dopo giorno si storce sempre più il naso su tutto, sostenendo come ogni anno che i film migliori sono quelli delle altre sezioni, riaccende un po’ di animi questo nuovo film dei Safdie Bros, registi newyorkesi che stanno rapidamente diventando due nomi prediletti dei grandi festival.
Cannes 2017 – 6: “Nothingwood” di Sonia Kronlund
di Renato Venturelli.
Nel giro di un paio di giorni si vedono tanti film più o meno al femminile. In concorso, la Naomi Kawase fin troppo programmaticamente dimostrativa e didascalica di “Hikari”, quindi il remake di “The Beguiled” firmato Sofia Coppola (scontato leggerlo dal punto di vista delle ragazze), e poi Jane Campion in versione televisiva di “Top of the Lake: China Girl”
Cannes 2017 – 5: “L’intrusa” di Leonardo Di Costanzo
di Renato Venturelli
Passa alla Quinzaine “L’intrusa”, secondo lungometraggio di finzione del quasi sessantenne Leonardo Di Costanzo, che costituisce un risultato ancor più limpido e nitido rispetto al già notevole esordio di “L’intervallo”. Stavolta Di Costanzo ci porta all’interno di una comunità di volontari napoletani, dediti a un gruppo di bambini di quartiere a vario titolo disagiati
Cannes 2017 – 4: “Le Redoutable” di Michel Hazanavicius
di Renato Venturelli.
Nel giorno della lezione di cinema di Clint Eastwood, passa in concorso uno dei film più imbarazzanti di Cannes 2017, diretto dal solito Michel Hazanavicius, che dopo aver incantato molti con l’operazione “The Artist” (peraltro accettabilissima, se considerata entro i suoi limiti e non caricata di pretese teoriche) aveva già gettato la maschera col fallimentare “The Search”.
Cannes 2017 – 3: “Wind River” di Taylor Sheridan
di Renato Venturelli
Lasciamo da parte il concorso: il film che mi è piaciuto di più in questa terza giornata è passato al Certain Regard, s’intitola The Wind River ed è un classicissimo film di genere americano, dallo spirito un po’ settantesco, tra western e poliziesco, con un grande Jeremy Renner protagonista.
Cannes 2017 – 2: “Okja” di Bong Joon-ho
di Renato Venturelli.
L’attenzione della seconda giornata a Cannes 2017 è per lo più rivolta alle polemiche su Netflix, con fischi che cominciano a risuonare alle 8.30 del mattino alla Lumière fin dall’apparire del logo sui titoli di testa di Okja. Cinema, non cinema, sala, rete, tutte discussioni un po’ paradossali, anche perché come comincia la proiezione ci s’immerge subito nel cinema purissimo, divertente e coinvolgente di Bong Joon-ho