La maledizione della prima Luna

Un produttore (Jerry Bruckheim) che predilige gli spettacoli “grandi”, anche grossolani (Armageddon e Pearl Harbor), e una casa produttrice (la Walt Disney) sempre disposta a edulcorare i generi cinematografici nella melassa del conformismo pedagogico: se si aggiunge la presenza di un protagonista (Johnny Depp) portato sovente a compiacersi della propria immagine sullo schermo più che a far vivere il personaggio affidatogli, le premesse non erano certo tra le più promettenti.

Eppure, questo primo film di un filone (il cinema di pirati) che il listino stagionale riporta inaspettatamente alla moda non delude chi gli si affida. La storia si snoda semplice e lineare e, pur con non pochi sbandamenti della sceneggiatura, ben accompagna lo spettatore sulla rotta di quella nave di corsari alla ricerca di un antica moneta degli caraibica, trafugata a suo tempo ai legittimi proprietari.

L’interpretazione, sempre molto esteriorizzata, risulta nel complesso accattivante, con Johnny Depp che gioca il ruolo di un trucido “corsaro dell’isola verde” e con Goeffrey Rush che si diverte a caratterizzare con classe la parte del cattivo. E, tra una citazione per cinéphiles e l’altra, il film si snoda con pimpante ritmo da video-clip, senza troppo preoccuparsi delle contraddizioni stilistiche o della esteriorità di trovate dalla tecnologia digitale sin troppo esibita. Insomma, basta che lo spettatore sia disponibile a lasciarsi andare al travolgente scorrere delle immagini perché La maledizione della Prima Luna lo ripaghi con un divertimento non sempre banale.

Merito anche, e forse soprattutto, di un idea gotica di fondo degna di Ray Harryhausen, che il regista Gore Verbinski (The Mexican, The Ring) cavalca con allegra baldanza, mescolando horror e avventura, azione e farsa, in una pellicola che per principio non vuole mai essere presa troppo sul serio. Accade infatti che, dopo un prologo rispettoso delle regole del genere (il Governatore con la bella figlia, il fortino e la guarnigione, lo scompiglio provocato dall’arrivo del trasgressivo protagonista), il film lasci ben presto scoprire che i pirati, i quali danno ugualmente la caccia alla flotta regolare e a quel loro ex-condottiero fortunosamente sfuggito a morte certa, sono delle anime in pena condannate a vagare sul mare sino all’espiazione di una colpa antica, uomini feroci di giorno e scheletri guerrieri di notte.

E l’effetto horror che ne scaturisce dà origine a più di una sequenza niente male. Capace di trasmettere forti emozioni. Nulla di paragonabile a quelle a suo tempo regalate dai film che vengono qui esplicitamente citati, diranno molti. Vero, ma il fatto forse è che non solo il cinema, ma soprattutto noi siamo cambiati.

LA MALEDIZIONE DELLA PRIMA LUNA

(Pirates of the Carribean: The Curse of the Black Pearl, USA, 2003)
Regia: Gore Verbinski
Sceneggiatura: Ted Elliott e Terry Rossio
Fotografia: Dariusz Wolski
Musica: Klaus Badelt
Scenografia: Derek R. Hill, James E. Tocci, Donald B. Woodruff
Montaggio: Stephen Rivkin e Arthur Schmidt
Interpreti: Johnny Depp (Jack Sparrow), Goeffrey Rush (Barbossa), Orlando Bloom (Will Turner), Keira Knightley (Elizabeth Swann), Jack Davenport (Norrington), Jonathan Pryce (Weatherby Swann), David Bailie (Cotton), Lee Arenberg (Pintel)
Distribuzione: Buena Vista
Durata: due ore e 23 minuti

(di Aldo Viganò)

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