di Maria Francesca Genovese.
La biblioteca De Amicis di Genova organizza da vent’anni un cineclub per ragazzi.
Vent’anni fa un gruppo di genitori cinefili ebbe l’idea di una rassegna di “film per ragazzi” nel senso più completo dell’espressione: pellicole di qualità, di cui fruire nel luogo più adatto, la sala cinematografica, sotto la guida di adulti competenti e appassionati. Il direttore della biblioteca De Amicis, Francesco Langella, ne parlò con Giancarlo Giraud, presidente della Cooperativa Zelig, e nacque così Filmbuster.
“La Zelig si assunse un rischio imprenditoriale non da poco”, spiega Langella, “ma Filmbuster si rivelò fin da subito un scelta vincente, grazie anche ad una organizzazione flessibile, pronta a venire incontro alle esigenze delle scuole come dei singoli cinefili in erba”.
Facciamo un po’ di amarcord.
Caso volle che all’inizio degli anni Novanta un gruppo di piccoli lettori della De Amicis avesse genitori particolarmente attivi in ambito culturale. Ricordo per esempio l’illustratore Ferruccio Giromini o il pittore Sergio Frediani, che tra l’altro creò il logo di Filmbuster. Desideravano che i loro figli avessero un approccio critico al film, infatti nei primi anni del Cineclub la visione della pellicola era preceduta da una presentazione a cura della biblioteca. A film concluso i ragazzi scrivevano delle recensioni, che venivano pubblicate sul foglio Filmbuster News. Col tempo sono mancate le condizioni perché la De Amicis potesse garantire una presenza costante: è aumentato il numero di cinema coinvolti, mentre prima tutto si concentrava alla Sala Germi, e le risorse sono diminuite. Tuttavia la biblioteca continua a condividere con la Cooperativa Zelig la scelta dei film e organizza iniziative speciali, come per esempio la presentazione di nuovi libri inerenti il cinema.
La De Amicis stessa ha un patrimonio filmico di tutto rispetto.
Millecinquecento tra dvd e vhs, una piccola cineteca che comprende capolavori italiani e stranieri, tra cui molti film d’animazione. E i fruitori non sono solo i più piccoli: molti migranti adulti trascorrono da noi buona parte della giornata, affollando le postazioni allestite per la visione. Succede così che, grazie alla disponibilità del personale della biblioteca, molti ricevano aiuto anche per questioni pratiche e da Boñuel si passi alla stesura di un curriculum.
Come immagina il futuro di Filmbuster?
Mi piacerebbe che la De Amicis potesse recuperare quel rapporto diretto con i piccoli cinefili che aveva in passato. Per esempio da noi il sabato pomeriggio si riunisce il Circolo Giovani Lettori: in futuro potrebbe nascere il “Circolo Giovani Spettatori”, magari impegnato in laboratori dove realizzare prodotti tramite un percorso guidato.
Maria Francesca Genovese