John Williams, compositore che è diventato sinonimo di classicità moderna americana, pur avvicinando all’età di 80 anni, nell’appena trascorso 2011 è stato in grado di resuscitare la sua carriera (se mai ce ne fosse stato bisogno!) tessendo due splendide partiture per Tintin e War Horse, entrambi di Spielberg.
Nello specifico, il commento sonoro di War Horse si concentra sulla narrazione e si lascia condurre dalla natura, dalla perseveranza e dalla famiglia. Williams, chiaramente influenzato dai toni inglesi di Ralph Vaughan Williams, infonde sfumature anglosassoni allo score semplicemente aggiungendo tocchi di melodie celtiche. Il tono di War Horse pur giocoso e forte quando necessario, è fortemente attratto dalle sue stesse espressioni drammatiche. Non c’è un vero e proprio tema dominante, ci sono, piuttosto, quattro temi portatori di diverse idee secondarie. Nonostante quest’osservazione, la partitura è un flusso musicale di 65 minuti, un esempio di solida narrazione capace di spostarsi senza difficoltà attraverso temi ‘alla Williams’ e temi nuovi. Unico neo, la precisione millimetrica che, in alcuni punti, rischia di far perdere alla partitura il suo appeal generale… d’altronde questa colonna sonora deve la sua riuscita all’intelligenza dei costrutti melodici, e Williams, si sa, in materia è un fuoriclasse.
(di Barbara Zorzoli)