Tratta dal romanzo ‘La straordinaria invenzione di Hugo Cabret’ di Brian Selznick, la pellicola diretta da Martin Scorsese (incoronata miglior pellicola e premiata per la miglior regia del 2011 dalla National Board of Review, associazione di critica cinematografica newyorkese che ogni anno annuncia i propri premi, ndr), narra la storia di Hugo Cabret, un orfano che vive segretamente tra le mura della stazione ferroviaria della Parigi anni 30, e che viene coinvolto in una magica e misteriosa avventura. A tradurre le sue vicissitudini in note, ci pensa il compositore Howard Shore che, dopo Il Signore degli Anelli (ha curato con successo le colonne sonore dell’intera saga), continua a mostrarsi a suo agio con i toni del regno della fantasia. Per Hugo, Shore si è prefissato uno scopo: scandagliare le profondità dei misteri e delle invenzioni che farciscono la storia, con diversi strati di meraviglia musicale.
Lungo la strada Shore si lascia sedurre dalla Ville Lumière e le chiede in prestito un tocco irrinunciabile di spirito parigino. L’identità principale di questo commento sonoro, infatti, è un valzer delicato, evocato da una splendida fisarmonica. Hugo è un vero e proprio viaggio musicale, dall’ascolto affabile e di rara bellezza. Ogni tema è concepito per il genere fantastico rivolto ai bambini, ed è caratterizzato da affettuosa personalità francese. Se siete fan di Shore e se ammirate la sua capacità di destreggiarsi tra una moltitudine di temi distintivi, questo è lo score che fa per voi. Evitatelo se la sola idea di ascoltare fisarmoniche a gogò, e di lasciarvi andare a qualche giro di valzer, vi fa venire la nausea.
(di Barbara Zorzoli)