Non è mai semplice parlare di un argomento impervio qual è la famiglia e la sua costante evoluzione senza correre il rischio di banalizzare o di clonare per la milionesima volta ritratti già sfornati in serie da anni di cinema sul tema.
Ma in questo caso tutto è diverso: la famiglia al centro della pellicola è infatti piuttosto insolita perché a comporla è una coppia di affermate lesbiche cinquantenni con due figli in età universitaria avuti da donatori anonimi le quali vedono la propria agiata routine sconvolta all’improvviso dalla decisione dei due rampolli di risalire all’identità del proprio genitore biologico. E se già questo non bastasse a sconvolgere il sereno tran tran dell’insolita famigliola, a creare un vero e proprio terremoto ci pensa il padre naturale quando i due ragazzi entrano in contatto con lui: si tratta di una specie di superficialissimo femminaro che non ci pensa due volte a trascinare una delle due “mamme” in una bollente relazione adulterina senza domani ma con conseguenze devastanti all’interno della coppia consolidata da anni.
Tema spinoso raccontato però con grande leggerezza e candore e due attrici tra le migliori che il cinema USA possa vantare a livello di 50enni per un film che alla fine riesce a parlare della famiglia in assoluto pur presentandone un modello tanto lontano da quello abituale.
(di Guido Reverdito)
I ragazzi stanno bene
(Usa, 2010) di Lisa Cholodenko, con Annette Bening, Julianne Moore