Anche “Filmdoc” ha la sua mostra. Gliela dedica “La fabbrica delle immagini – Voltini Lab” presso il Centro Civico Buranello, esponendo fino al 4 aprile 2025 le copertine di tutti i cento numeri cartacei della rivista, più gli “speciali”, i “quaderni di Filmdoc”, uno spazio a parte dedicato ad Aldo Viganò, che di “Filmdoc” è stato da sempre uno dei fondamentali punti di riferimento.
La vita cartacea di Filmdoc dura dal 1993 al 2014, e per oltre vent’anni ha scandito l’attività delle sale cinematografiche liguri. Nata dalla collaborazione tra Agis e Regione Liguria, ha iniziato le sue pubblicazioni nel novembre 1993 sotto la direzione di Piero Pruzzo, ex-critico cinematografico del “Lavoro” e del “Secolo XIX”. Inizialmente doveva essere soprattutto una guida alla programmazione dei cinéclub, ma in breve la parte di riflessione e di studio che affiancava i calendari è cresciuta fino a farne una vera e propria rivista.
Fortemente voluta dal segretario di Agis Liguria Riccardo Speciale, che l’ha seguita in tutti i suoi cento numeri, “FilmD.O.C.” ha avuto immediatamente l’appoggio di Vittorio Di Cerbo, Giancarlo Giraud e tanti altri, testimoniando giorno per giorno un’epoca memorabile per i cineclub e le sale d’essai della regione. Il “D.O.C.” del titolo significa in realtà “Di Ottimo Cinema” e il bimestrale – distribuito in oltre diecimila copie nelle sale, ma anche in librerie, biblioteche e altri luoghi di aggregazione culturale – si è avvalso nella sua storia di firme già note e di schiere di giovani che hanno trovato sulle sue pagine il punto di partenza e di formazione.
La mostra ripropone tutte le cento copertine, più una sezione dedicata ad Aldo Viganò, scomparso lo scorso anno. Critico militante, grande studioso del western e della commedia italiana, autore di un libro pionieristico su Dino Risi (ma anche su Chabrol, De Sica, Raoul Walsh), Viganò ha curato in particolare due rubriche di “FilmD.O.C.”: quella delle recensioni dei film in uscita e quella dedicata agli autori nel paginone centrale.
Le quasi tremila pagine di “FilmD.O.C.” costituiscono una testimonianza fondamentale per comprendere vent’anni di cultura cinematografica ligure. Tra gli “speciali” ricordiamo i numeri su Pietro Germi e sulla religione nel cinema, cui si aggiungono i “quaderni di Filmdoc” I cinema della Liguria (2015), Schermi di qualità – Storia della cultura cinematografica in Liguria (2018), Il fascino della parola (2021, sui teatri liguri). Tra gli appuntamenti fissi, la rubrica di Claudio G.Fava (“La posta di DOC Holliday”), gli articoli di Claudio Bertieri, Mauro Manciotti, Umberto Rossi, Massimo Marchelli, e poi i giovani Barbara Zorzoli (la sua rubrica su musicisti e colonne sonore costituirebbe un libro a sé), Francesca Felletti, Mario Galeotti, Emanuele Gavi, Maria Francesca Genovese, Massimo Lechi, Alberto Marini, Vanessa Olcese, Daniela Pecchioni, Nadia Pezzi, Antonella Pina, Francesca Savino, i giochi cinefili di Sergio Labriola, ma anche il contributo di Morando Morandini, Steve Della Casa, Bruno Fornara, Giona A.Nazzaro, Roberto Pisoni, Piero Zanotto. Una rivista che dalla Liguria guardava al mondo. E nella sala video si può vedere ed ascoltare Claudio G.Fava alla presentazione del numero 100: fu l’ultima apparizione pubblica del grande critico, brillante dispensatore di humour come sempre.