Una mostra in ricordo di Franco Foco, grande cinefilo e per qualche anno programmatore del leggendario ABC, una sala della periferia genovese che tra il 1976 e il 1978 si specializzò come avanguardia del cinema fantastico.
Nell’epoca in cui non esistevano né videocassette né dvd né film sul web, Foco era l’incarnazione del cinefilo perfetto, lo spettatore che ricordava tutti i film visti sequenza per sequenza, inquadratura per inquadratura.
Collaborò per anni con il Fantafestival di Roma, con la Cineteca Griffith di Humouda, con l’Instabile di Genova. Ma era soprattutto un cultore del cinema come viaggio nell’immaginazione e nel meraviglioso, formatosi alla scuola del cinema popolare e poi approdato a più complesse posizioni teoriche. Amava sempre rifarsi al concetto di “fantastique”, avvicinato leggendo riviste francesi come “Midi-Minuit Fantastique”, ma quando parlava di cinema tornava sempre alle radici di quella sua cultura. E rievocava le locandine di film che negli anni ’50 vedeva affisse in un negozio di Certosa, il quartiere in cui era cresciuto e vissuto. Oppure i flani osservati sui giornali, ritagliati e conservati, perché era uno dei più accesi cultori della flanistica, cui sperava sempre di poter dedicare una mostra.
Per lui il cinema viveva innanzitutto in quelle promesse di itinerari nel meraviglioso che cercava avidamente fin da bambino nei materiali promozionali. Poi, naturalmente, c’era la visione dei film. A cominciare da quella volta – raccontava sempre – che entrò nella galleria del cinema Ligure, dove c’era lo schermo più grande della città, e si vide davanti il volto gigantesco di Victor Mature ripreso a colori e in Cinemascope nel kolossal “La tunica”.
La mostra “Fantastique” lo ricorda adesso attraverso cento tra manifesti e (soprattutto) locandine della sua collezione. Quelle locandine che cercava con lo sguardo fin da bambino, quando la madre lo portava per mano a far la spesa nei negozi di quartiere.
L’immagine scelta per il manifesto è quella di “La notte del demonio” di Jacques Tourneur, uno dei suoi film preferiti in assoluto. E ci sono manifesti di altri film famosi, da “La cosa di un altro mondo” a “2001: Odissea nello spazio”, così come non mancano nemmeno “Blob – fluido mortale” con la massa rosso fuoco e la scritta in giallo, o “L’invasione dei mostri verdi”, vale a dire “Il giorno dei trifidi”, con la donna bionda in abito rosso avvolta dalle spire verdi con i fiori gialli e lilla…
Ma la parte più vivace della mostra riguarda i tanti B-movies amatissimi da Foco. Da “La morte negli occhi del gatto” (Margheriti) a “Sinfonia per un sadico” (Jess Frank, cioè Jesus Franco), da “Il mostro delle nebbie”, con la sua atmosfera inquietante, alle grandi ragnatele di “Mondo senza fine”, “L’abbraccio del ragno” o “La vendetta del ragno nero”. E poi l’erotismo del “Giardino delle torture”, “Madra”, “Nude si muore”, “L’orgia del vampiro”, l’occhio in primo piano di “L’uomo dall’occhio di vetro”, quello di “Il mistero della bambola dalla testa mozzata”, la moltiplicazione surreale degli occhi di “Il passo dell’assassino”… Alcune sono firmate da grandi cartellonisti come Symeone o Sciotti, molte sono anonime, su qualche locandina compaiono scritte – a mano – di divieti ai minori o delle sale in cui venivano proiettate. E in “Ricerche diaboliche” sul volto del protagonista erano stati disegnati con un pennarello barba e baffi, rendendolo così molto simile allo stesso Foco…
Alla Fabbrica delle Immagini del centro civico Buranello, da martedì a venerdì, ore 16-18.30, fino alla conclusione di sabato 8 marzo 2025.