di Antonella Pina.
A The Sweet East di Sean Price Williams è stato assegnato il Premio della Giuria di Deauville, ex aequo con Fremont. Il film, presentato in anteprima a Cannes alla Quinzaine des Réalisaturs, racconta le avventure di Lilian (Talia Ryder), una studentessa della Carolina del Sud al suo ultimo anno di scuola superiore. Durante una gita scolastica a Washington, Lilian si allontana accidentalmente dal gruppo iniziando così un incredibile viaggio attraverso la East Coast. La ragazzina è decisamente bella, intelligente e scaltra, con una ingenuità solo di superficie. Assomiglia ad Alice di Carroll, a Lolita di Nabokov e a Pinocchio di Collodi.
Attraverso il suo sguardo il regista ci mostra, senza alcuna partecipazione emotiva, lo sconvolgimento mentale, sociale e politico degli Stati Uniti. Lilian incontrerà punk anarchici, un professore universitario a favore del suprematismo bianco, fanatici religiosi armati fino ai denti che ballano al ritmo di scatenate musiche elettroniche, una troupe cinematografica indipendente che, come il Gatto e la Volpe o la Lepre Marzolina e il Cappellaio Matto, introducono Lilian nel mondo affascinante e folle del cinema dove lei brillerà come una stella.
La strada è difficile, lastricata di cadaveri e insidie potenzialmente terrificanti, ma Lilian, innocente come Alice, seduttiva come Lolita, irriverente come Pinocchio, uscirà illesa dal terribile e meraviglioso viaggio. Nonostante tutti abbiano desiderato il suo corpo, nessuno è riuscito a violarlo.
Tornerà dalla sua famiglia nella tranquilla Carolina del Sud, ma il suo sguardo non lascia spazio al dubbio: Lilian è già nel futuro, verso nuove terribili meraviglie.
Un film divertente e scioccante che lascia storditi come un giro sulle montagne russe. Un premio meritato.