Festival del Cinema Americano di Deauville. 45ᵃ edizione – The Lighthouse di Robert Eggers

di Antonella Pina.

The Lighthouse, il nuovo lavoro del regista Robert Eggers, già acclamato autore dell’horror The Witch, ha vinto il Premio della Giuria ex aequo con The Climb. Il film, girato in uno splendido bianco e nero dai forti contrasti, racconta la storia di un guardiano del faro (Thomas Wake/Willem Dafoe) e del suo aiutante (Ephraim Winslow/Robert Pattinson), costretti a restare per quattro settimane in un isolotto della Nuova Scozia per prendersi cura di un faro. La storia si svolge alla fine dell’ottocento ed è il frutto di accurate ricerche condotte da Eggers. E’ un film sinistro e inquietante, e a tratti divertente.

La minaccia incombe fin dalle prime inquadrature: Winslow e Wake vengono presentati in piedi, uno a fianco all’altro. La durezza del loro sguardo ci suggerisce che la convivenza non sarà facile.  Stanno fissando ciò che li attende: la sagoma inquietante ed imponente del faro che emerge dalla roccia di Cape Forchu in Nuova Scozia, ricostruito a grandezza naturale. Quando i due uomini vengono sbarcati, la macchina da presa segue la nave che si allontana fino ad essere inghiottita dalla nebbia. Dopodiché l’incubo ha inizio, ma anche il grande piacere della visione.

I due uomini non si conoscono. Wake ha il comando ed è deciso ad esercitarlo. E’ un esuberante alcolizzato dagli occhi selvaggi, costantemente preda di una follia estremamente lucida. Canta canzoni di marinai sepolti nell’oceano e quando cammina, zoppicando, scoreggia con plateale piacere. Ha un rapporto quasi fisico con la luce del faro che sorveglia morbosamente tutte le notti, quando a Winslow tocca dormire. Winslow convive con un terribile segreto che gli procura incubi, visioni soprannaturali e una grande inquietudine. E’ taciturno e riservato e soprattutto deciso a mantenersi sobrio. Un buon proposito a cui non potrà restare fedele a lungo.

Winslow e Wake si detestano e la necessaria convivenza crea tra loro un rapporto molto particolare: selvaggio e pericoloso, oscillante tra l’aperta ostilità e il cameratismo; tra l’ intimità padre-figlio e l’ odio padre-figlio. Mangiano insieme, si ubriacano insieme, ballano, cantano, lottano, sempre guardinghi, ognuno con i suoi segreti. Lo scontro tra i due uomini diventa terribilmente più violento, fino al punto estremo di non ritorno.

Fuori infuria la tempesta, il mare e il vento frustano violentemente la scogliera, producendo suoni lugubri e assordanti, rendendo la solitudine e l’isolamento assoluti. Gli altri rumori sono grida di gabbiani, cigolii metallici e il sinistro suono del corno antinebbia.

E’ un film terribile e ammaliante nello stesso tempo. I due attori sono incredibilmente bravi. Pattinson in particolare, anche perché  il suo personaggio è molto complesso. Qualcuno ha scritto che la sua bravura in questo film è tale da renderlo sprecato per il ruolo del nuovo Batman. Condividiamo.

 

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