di Renato Venturelli.
Un giovane maestro va a insegnare in un paese sperduto della Thailandia. E’ cresciuto tra i monaci di un tempio, ne è uscito per conoscere il mondo di fuori e si trova adesso alla sua prima esperienza, che cerca di svolgere con la massima onestà e il massimo impegno possibile. Ma si ritrova subito davanti a una difficile storia di iniziazione personale al mondo.
Il direttore della scuola gli prospetta subito le difficoltà da affrontare, tre studentesse perseguitano una loro compagna con atti di bullismo, il suo intervento per difenderla provoca l’immediato arrivo del padre di una delle aguzzine, che è l’arrogante capovillaggio del posto.
Ma la storia principale diventa a poco a poco un’altra, molto più fantasiosa, in bilico tra diversi generi, e pure con un fondo di torbida ambiguità. La vittima delle due compagne è infatti una bambina minuta e solitaria, ma dallo sguardo precocemente adulto: una ragazzina che non parla, vive con un padre alcolizzato fuori paese, porta con sé misteriosi segreti. Per sfuggire alle compagne che la perseguitano, s’inoltra anche nella foresta che tutti gli abitanti della zona temono, perché pare che da lì nessuno sia mai tornato indietro: lei invece vi incontra un bambino selvaggio, prepotente e inconsapevolmente feroce, che a poco a poco riesce ad addomesticare nei successivi incontri. E che risulterà legato a lei da un drammatico segreto.
Diretto in Thailandia da un regista inglese stabilitosi a Bangkok, “The Forest” è un film a bassissimo budget, che utilizza attori noti mescolandoli a non professionisti del posto: con le sue storie parallele di iniziazione e fuga dal mondo, con i suoi confronti con la parte selvaggia di sé e della natura, è un film dai risvolti anche ambigui sul rapporto col mondo, il sesso, la violenza. A suo modo, segna un altro ritorno, quello di Paul Spurrier, 49 anni, che era stato attore bambini in “I 4 dell’oca selvaggia” e poi interprete di molte serie tv: trasferitosi nel sud-est asiatico, è alla sua seconda regia thai, dopo l’horror “P” realizzato undici anni fa.
(renato venturelli)