di Antonella Pina.
Gaumont: “depuis que le cinéma existe!” è lo slogan della storica società di produzione francese. La Gaumont festeggia 120 anni: nasce lo stesso anno in cui nasce il cinema. Per questa occasione è stato presentato a Bologna, alla XXIX edizione del Cinema Ritrovato, il restauro de Les Vampires (I vampiri) il serial in dieci episodi girato tra il 1915 e il 1916 da Louis Feuillade dopo il successo ottenuto con Fantômas nel 1914. E già Feuillade, nel 1915, girando Les Vampires, rendeva omaggio ai vent’anni della Gaumont mostrando più volte nei suoi episodi il simbolo della casa di produzione: il Gaumont Palace o il marchio stampato su grandi ceste di vimini che vengono fatte rotolare dalle scale di Montmartre.
I vampiri sono una banda di criminali fantasiosi e spietati. Irma Vep, anagramma della parola Vampire, interpretata dalla splendida Musidora, è una delle menti del gruppo: vampira audace, spregiudicata e crudele che, nel travestimento usato nel muoversi furtiva nelle case altrui, indossa una tuta nera aderentissima con un effetto nudo ancora oggi decisamente provocante.
La banda sfida le autorità con azioni rocambolesche e sfacciatamente inverosimili mettendo in evidenza l’incompetenza della polizia. Gli unici temibili nemici sono altri criminali e la coppia Guérande – Mazamette, giornalista il primo e vampiro pentito il secondo. A vestire i panni di Mazamette è l’attore comico Marcel Lévesque perché ci si trovava nel bel mezzo della guerra e Feuillade decise di introdurre un elemento di comicità che potesse divertire il pubblico e distrarlo dalla preoccupazione per i soldati al fronte.
Anche il male, alla fine, nonostante sia lo spirito vitale della storia, viene sconfitto e Irma Vep uccisa. Nel monito della didascalia conclusiva di Fantômas si leggeva : “La societé doit continuer à trembler!”, ma nel 1916 la società aveva ben altre ragioni per cui tremare. I timori per la guerra sono tangibili. Nell’episodio 8: “Le Maître de la foudre”, il Grande Vampiro Satanas tiene in pugno Parigi con la sua arma micidiale: una sorta di cannone lanciarazzi con cui, dalla collina di Montmartre, è pronto a far esplodere tutti i monumenti di Parigi: l’Étoile, l’Opéra, il Grand Palais… Timori di inquietante attualità.
Antonella Pina