di Furio Fossati.
Per aprire la cinquantesima edizione del KVIFF a Karlovy Vary, Repubblica Ceca, è stato scelto il film Time Out of Mind (2014) protagonista Richard Gere, presentato al Festival di Roma ma non ancora distribuito in Italia. Gere, che riceverà il Crystal Globe quale premio alla carriera, presenterà il film accompagnato dal regista Oren Moverman e dalla coprotagonista Jena Malone.
Stop, l’ultimo film di Kim Ki-duk, verrà presentato in prima mondiale; tratta di giovane coppia avvelenata dalle radiazioni durante il disastro nucleare di Fukushima che deve decidere se portare avanti un aborto.
Altri due film coreani sono presentati come anteprime internazionali. Un film buio e anche enigmatico di Kim Hee-jung, Snow Paths looks, che racconta di un paziente sottoposto a disintossicazione del alcolismo in un convento isolato.
The Treacherous, del regista Min Kyu-dong, è storia epica di un sovrano problematico e la sua ricerca senza amore per scegliere la madre del suo erede.
La sezione Midnight Screenings includerà la prima mondiale del lungometraggio d’esordio The Greedy Tiffany realizzato dall’artista visivo ceco Andy Fehu.
Una sezione da cui ci si aspetta molto, anche per la presenza dei selezionatori, è Sei Incontri ravvicinati in cui registi e produttori che hanno avuto loro titoli al Karlovy Vary IFF presenteranno uno dei loro film preferiti.
Mark Cousins è un cineasta dell’Irlanda del Nord, scrittore, curatore e viaggiatore, che aveva presentato il suo progetto per The Story of Film: An Odyssey e la sua riflessione poetica su What is This Film Called Love? a KVIFF. Per questa sezione, ha scelto il film iraniano-francese A Moment of Innocence (Nun va Goldoon, 1996) diretto da uno dei nomi più famosi della new wave iraniana, Mohsen Makhmalbaf.
Kim Ki-duk, regista coreano, presenterà il film Poetry (Shi), diretto dal suo connazionale Lee Chang-dong nel 2010.
Sergei Loznitsa, regista bielorusso che vive in Germania, ha preso parte al Karlovy Vary IFF con i suoi documentari. Ha scelto come opera più interessante di Kira Muratova The Asthenic Syndrome (Astenicheskiy sindrom, 1989), un ritratto della società sovietica durante la diffusione della perestrojka, film che ha vinto il premio speciale della giuria alla Berlinale 1990.
Luis Miñarro è uno stimato produttore del cinema indipendente. Nel 2010 è stato insignito a Karlovy Vary del Crystal Globe per The Mosquito Net come miglior film. Per il suo contributo alla sezione Miñarro ha scelto il leggendario film noir di Orson Welles Touch of Evil (1958).
Michaël R. Roskam è stato candidato al Oscar per il miglior film straniero per la sua opera prima, Bullhead. Quest’anno al KVIFF verrà presentato il suo ultimo film, The Drop. Il regista belga ha selezionato un bellissimo film noir, l’adattamento cinematografico di Rififi di Auguste Le Breton (Du Rififi chez les hommes, 1955) del regista Jules Dassin.
Shion Sono è considerato uno dei registi contemporanei più anticonformisti dal Giappone, grazie a titoli quali Noriko’s Dinner Table e Love Exposure. A confermare la sua capacità di stupire, presenterà il suo film preferito, Babe (1995), commedia per famiglie di Chris Noonan, che è stato candidato a sette premi Oscar e ha ricevuto il premio per i migliori effetti speciali.
A questi sei si aggiunge George A. Romero, che presenterà una delle opere più famose di Michael Powell e Emeric Pressburger, Tales of Hoffmann (I racconti di Hoffmann, 1951), in una nuova versione restaurata. Animerà anche una Master Class.
Harvey Keitel sarà a Karlovy Vary per presentare l’ultimo film di Paolo Sorrentino, Youth, da lui considerata opera di grande spessore che gli ha permesso di conoscere meglio la poetica del regista italiano.
Lo sviluppo del Festival è quello classico delle precedenti edizioni con sezioni in concorso e varie altre che proporranno titoli già noti perché presentati in altri Festival.
La Sezione ufficiale propone 13 titoli in concorso tra cui l’italiano Antonia di Ferdinando Cito Filomarino sulla poetessa italiana Antonia Pozzi (1912-1938), controcorrente in una società molto difficile. Le sue poesie confermano la sua incapacità di adattarsi alle norme sociali e il suo desiderio di vivere pienamente; nella poesia ha cercato una via di fuga dalla realtà. Il film è distribuito da Istituto Luce – Cinecittà.
Oltre a questi, 7 titoli non in competizione.
East to East, da sempre considerata la sezione che meglio caratterizza il Festival, propone 12 film in concorso, opere prime e seconde, con opere di paesi quali Polonia, Albania, Kosovo, Repubblica Ceca, Kyrgyzstan, Turchia, Grecia, Ungheria, Romania, Croazia, Slovenia, Serbia, Montenegro.
Altro fiore al occhiello è la sezione dei Documentari, ricca di 16 titoli in competizione e 11 fuori concorso. Da qui sono scaturite opere che sono stati anche nominate agli Oscar.
Il Forum degli Indipendenti, sezione sempre in competizione, per la 50sima edizione del Festival ha una scelta molto interessante di 12 titoli tra cui molta è l’attesa per il filippino Shadow Behind the Moon (Anino sa likod ng buwan, 2015) che si occupa del conflitto nel 1990 tra esercito e Resistenza comunista.
Ogni anno, il Karlovy Vary IFF presenta oltre 200 film da tutto il mondo, molti dei quali sono presentati solo al festival, mentre altri ottengono distribuzione ceca o straniera o in altri festival grazie anche alla visibilità data da Karlovy Vary. Fatta eccezione per film proiettati nell’ambito di retrospettive, sono tutte opere presentate al massimo nel corso dell’anno precedente e sono proposte per la prima volta in Repubblica Ceca; moltissime sono le prime mondiali, internazionali o anteprime europee.
La sezione ufficiale è riservata ai lungometraggi girati nel corso della stagione precedente, che non sono stati presentati in altro festival nelle competizioni internazionali, la sezione East of the West ha titoli provenienti dall’Europa centrale e orientale, dai Balcani, dai paesi dell’ex Unione Sovietica, e presenta esclusivamente film alla loro prima proiezione quantomeno in Europa.
Le sezioni non competitive propongono titoli più collaudati.
Tra i 30 di Orizzonti, ci sono anche i film di Matteo Garrone e Paolo Sorrentino nonché Hungry Hearts di Saverio Costanzo nonché Last Summer di Leonardo Guerra Seràgnoli.
Another View propone documentari già noti, soprattutto con grande impegno sociale o politico. Tra i titoli italiani, c’è The Other Side di Roberto Minervini reduce dalla sezione Un Certain Regard di Cannes.
Come tutti i più importanti Festival, anche a Karlovy Vary si possono visionare film dalle otto del mattino fino a notte fonda. Un vero bagno di cinema che ogni anno si ripete sempre con maggiore numero di eventi e di spettatori.
(Furio Fossati)