di Renato Venturelli.
Gli studi sul doppiaggio in Italia stanno crescendo parecchio in questi ultimi anni, partendo per lo più dalla base fondamentale: quella dell’informazione, del censimento, della raccolta di dati e delle prime riflessioni critiche sul lavoro dei doppiatori italiani.
Mentre si ha notizia della possibile rinascita del festival “Voci nell’ombra”, ecco uscire un corposissimo volume realizzato da uno dei maggiori analisti del doppiaggio italiano e dedicato a un aspetto estremamente particolare: “Il teatro di Shakespeare e il doppiaggio” di Gerardo Di Cola (èDICOLA editrice, Chieti 2014, introduzione di Alberto Castellano), un tomo gigantesco di quasi settecento pagine di grande formato in cui troverete non solo tutti i dati possibili sui doppiaggi cinematografici e televisivi di testi shakespeariani, ma anche le versioni radiofoniche, e non solo delle opere di Shakespeare…
Il libro di Gerardo Di Cola è infatti un’opera debordante, bulimica, costruita come un ininterrotto proliferare di dati, informazioni, tabelle, digressioni, box che approfondiscono singoli personaggi, biografie e ritratti critici dei doppiatori, in una sorta di gigantesca enciclopedia centrifuga del doppiaggio a partire dalle opere del Bardo.
Lo stesso indice si presenta in modo anomalo come una successione di atti alla maniera di un’opera teatrale, con tanto di prologo e di appendice didattica. E all’interno troverete tra le mille altre cose: i film tratti da Shakespeare dopo l’avvento del sonoro, i loro doppiatori italiani, la distribuzione dei doppiaggi della serie televisiva BBC da parte di RaiTre (con intervista al direttore artistico Maurizio Scaparro), ma anche le voci italiane delle versioni radiofoniche e perfino un quadro cronologico di produzioni radiofoniche e televisive di opere letterarie (Shakespeare o non Shakespeare) dal 1933 al 1984, con indicazione delle voci dei “doppiattori”.
E poi approfondimenti su decine e decine di singoli doppiatori, in un panorama dettagliato del lavoro di tutto il Gotha del doppiaggio italiano. Per completezza c’è anche una lista in ordine cronologico di alcuni dei principali allestimenti teatrali, capitoli a parte sulle varie versioni di Romeo e Giulietta, Amleto, Il mercante di Venezia e via via gli altri testi shakespeariani… E nella gran quantità di materiali offerti ci sono anche, inattese, quasi venti pagine dedicate a insegnanti e allievi dell’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico, dal 1935-36 al 1987-88! Insomma: un libro che non riuscirete mai ad afferrare scorrendo semplicemente l’indice, ma la cui lettura è una sorta di gigantesca caccia al tesoro.
(renato venturelli)