Cinema Ritrovato 2014 – Fantômas di Louis Feuillade

di Antonella Pina.

Fantômas, il celebre film in cinque episodi diretto tra il 1913 e il 1914 da Louis Feuillade è stato sottoposto dalla Gaumont ad un secondo restauro per celebrarne il centenario e presentato a Bologna alla XXVIII edizione del Cinema ritrovato.
Per i moltissimi spettatori che alle nove del mattino affollavano la sala Mastroianni del Cinema Lumièr, si è trattato di un’esperienza entusiasmante. Sullo schermo, il personaggio interpretato da René Navarre e tratto dai romanzi di Pierre Souvestre e Marcel Allain, ammalia ancora il pubblico con la sua forza surreale e delirante. E’ crudele, astuto, avido e affascinante, sfugge alla cattura, corrompe le guardie, seduce le donne annientandone la volontà, uccide le sue vittime e ne assume le sembianze: non prova alcun rimorso, è inarrestabile.
L’ispettore Juve, interpretato da Edmond Bréon, mette in campo strategie rocambolesche per riuscire a catturarlo, aiutato dall’amico Jérôme Fandor, giornalista di La Capitale. Essendo dotati di una certa astuzia a volte i loro piani ottengono un risultato ma Fantômas riesce sempre a fuggire. A volte viene arrestato e afferrato per le braccia ma le sue braccia sono avvolte in braccia finte e con un semplice gesto se ne libera e si libera; oppure le guardie che lo scortano sprofondano in trappole da tempo preparate, mentre lui, libero, continua a camminare verso la macchina da presa con lo sguardo beffardo, senza neppure voltarsi indietro.
Non solo sfugge all’arresto ma si prende gioco della polizia fino ad assumere le sembianze di un investigatore americano arrivato a Parigi per aiutare i colleghi in difficoltà: Tom Bob. American investigator così recita il suo biglietto da visita, e trova cadaveri che lui stesso nasconde, forando un muro con un oggetto appuntito e facendone sgorgare sangue: le mur sanglant! Incredibilmente inverosimile eppure efficace. Meraviglia e sorprende, nonostante il bianco e nero. Gli investigatori rispondono sfoderando le ultime conquiste della scienza: le impronte digitali, fotografate e poi confrontate! Riescono ad arrestarlo e a condannarlo alla ghigliottina ma il mattino dell’esecuzione nella sua cella ci sarà soltanto un attore che riempiva i teatri portando in scena le imprese di Fantômas. Ancora una volta la didascalia conclusiva lancia il suo monito: “La societé doit continuer à trembler!”.
Una capacità di narrare attraverso il mezzo cinematografico veramente notevole, ma non è questa la sola cosa che ci sorprende. Fantômas di Feuillade incanta anche per il suo aspetto documentaristico, dal momento che gli esterni sono spesso girati tra le strade di Parigi, nel bel mezzo dell’agire quotidiano, tra le poche automobili, i carri e i molti passanti che, incuriositi, rallentano il passo e sorridono alla macchina da presa.
Antonella Pina

 

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