di Renato Venturelli.
Ancora un film di Dante Lam al FEFF di Udine, e stavolta si tratta dell’ultima sua regia, appena presentata all’ultima Berlinale ed accolta da molti come l’opera della possibile consacrazione internazionale dell’ultimo grande regista da esportazione, collocabile nella scia dei John Woo e dei Johnnie To.
“That Demon Within” è un thriller che punta ovviamente sul dinamismo esplosivo delle scene d’azione urbane, ma introduce anche un più marcato elemento interiore e fantastico. Daniel Wu vi interpreta infatti un poliziotto problematico, che mentre presta servizio presso un ospedale si offre per donare il sangue a un ferito grave appena arrivato al pronto soccorso. Siccome però il paziente in fin di vita è un feroce criminale reduce da uno scontro a fuoco in cui ha ucciso dei poliziotti, ne consegue che quella donazione iniziale di sangue, col suo scambio simbolico, peserà fatalmente sul futuro del protagonista, destinato da quel momento a finire in un vortice di derive mentali, ossessioni, violenze e vendette.
Confermando la tendenza ad arricchire l’azione con storie e psicologie più complesse, Dante Lam passa qui ad una tortuosa interiorizzazione della vicenda, stravolgendo le scene d’azione in direzione fantasmatica e minando l’identità stessa del protagonista. Il risultato non sarà così efficace come nel più serrato “Unbeatable”, ma indica un regista che non resta fermo sulle posizioni acquisite ed è spinto dal suo stato di grazia a tentare sempre nuovi percorsi. Ancora con Nick Cheung, depistato però sul personaggio laterale, mentre il centro del film viene occupato da Daniel Wu e dal suo protagonista ossessivo e malato.
(renato venturelli)