Al via la quarta edizione della rassegna dedicata al cinema europeo emergente. Appuntamento al Sivori dal 15 al 19 aprile
Anche questa primavera tornano nel capoluogo ligure le anteprime del Festival Nuovo Cinema Europa, appuntamento ormai fisso per chiunque voglia conoscere e capire le tendenze contemporanee del cinema del continente. Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna – organizzata dall’Associazione Culturale Profondità di Campo presieduta da Angela Ferrari, insieme a Circuito Cinema Genova e agli Istituti di Cultura Europei – permetterà infatti ai cinefili genovesi di scoprire veri e propri gioielli nascosti, film rimasti esclusi dai principali circuiti distributivi ma accolti con favore dalla critica o vincitori di premi importanti nei festival competitivi dell’ultimo biennio. Tutte le dieci opere selezionate – provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Repubblica Ceca e Slovacchia – sono caratterizzate tanto da una forte ricerca espressiva quanto dall’attenzione per i problemi del presente, e hanno anche e soprattutto nelle rispettive provenienze geografiche più di un motivo di interesse.
Per cinque giorni, da lunedì 15 a venerdì 19 aprile, al Cinema Sivori di Salita Santa Caterina 12 sarà perciò possibile assistere a proiezioni gratuite, per una volta in lingua originale con sottotitoli, al termine delle quali avranno luogo dibattiti con registi e attori. Un’occasione da non perdere.
Di seguito il programma completo.
Lunedì 15 aprile
Si inizia alle 18.00 con Die Brucke am Ibar (Il ponte sull’Ibar, Germania 2012), opera prima della tedesca Michaela Kezele. Il film si svolge durante la guerra del Kosovo e ha per protagonista Dunica, una giovane vedova serba che vive insieme ai due figli in un piccolo paesino separato dalla zona albanese dal fiume Ibar. Un giorno il soldato albanese Ramiz le si presenta ferito in casa, e lei decide di nasconderlo e di prendersene cura. Nonostante il conflitto sanguinoso che oppone le due etnie, tra Dunica e Ramiz nasce una storia d’amore proibita, minacciata dalla guerra in corso.
Alle 20.30 l’esordio di Zdeněk Jiráský, Poupata (Boccioli di fiore, Repubblica Ceca 2011). La storia è incentrata sulle tribolazioni di una famiglia alla deriva nella provincia ceca. I quattro personaggi principali affrontano le difficoltà imposte dalla loro condizione in maniera opposta, cercando di cambiare il proprio destino. Agata sogna la fuga, ben consapevole che la felicità possa essere trovata solo sottraendosi alle costrizioni del nucleo familiare – anche a costo di tradirlo; Kamila spera nel futuro e non vuole soccombere alla miseria del presente; Honza crede nell’amore. Jarda, invece, sa di non poter cambiare il proprio destino: non le resta che arrendersi e vivere alla giornata. Ma quando tutto sembrerà perduto, arriverà un aiuto inaspettato.
Martedì 16 aprile
Ancora debutti il secondo giorno.
Alle 16.00 Hugo Gélin e il suo Comme des frères (Come fratelli, Francia 2011), storia dell’amore di tre uomini per la stessa donna. Quando Charlie muore, infatti, manda in frantumi le vite di Boris, Elie e Maxime, per i quali era amante, amica e sorella. Boris è uomo d’affari di successo, Elie uno sceneggiatore, Maxime ha vent’anni: nessuno di loro, però, sa come affrontare la perdita. Nel tentativo di soddisfare una sua richiesta fatta in vita, i tre decidono di intraprendere un lungo viaggio insieme, diretti in Corsica, verso la casa che Charlie amava tanto. Ad unirli, durante il cammino, il solo affetto per la donna scomparsa.
Segue, alle 18.00, Staub auf unseren herzen (Polvere sui nostri cuori, Germania 2012). Prodotto come diploma dall’Accademia del Cinema di Berlino, il film di Hanna Doose racconta la difficile esistenza di Kathi, ragazza madre in cerca di affermazione come attrice, e il suo rapporto con la madre Chris, psicologa di fama.
Si chiude alle 20.30 con Quichote’s eiland (L’isola di Chisciotte, Belgio 2011) di Didier Volkaert. Protagonista è San, un giovane che vive sospeso tra sogno e realtà. Quando incontra Isabelle se ne innamora alla follia, ma lei non lo degna di uno sguardo. Incompreso, cerca di fuggire dalla realtà. L’imprevedibile Chisciotte lo attende però al varco, con un piano ingegnoso per aiutarlo a conquistare la ragazza. Fino a quando San diventa testimone involontario del fallimento di un traffico di droga, dalle conseguenze irreversibili.
Mercoledì 17 aprile
Il primo film della terza giornata, alle 18.00, conduce lo spettatore nel cuore dell’ex Africa coloniale. Il regista Sven Augustijnen, in Spectres (Spettri, Belgio 2011), rievoca la figura di Patrice Lumumba, Primo Ministro del Congo indipendente assassinato nel 1961. Attraverso commemorazioni, incontri e il ritorno sui luoghi del passato, un funzionario civile belga di alto livello, che era a Elisabethville il giorno dell’omicidio, tenta di esorcizzare i fantasmi del passato, facendo riemergere una delle pagine più nere della storia della decolonizzazione.
Alle 20.30 è la volta di Stillleben (Natura morta, Austria 2011) di Sebastian Meise. Qui una terribile scoperta sconvolge una famiglia austriaca: da anni, il padre paga delle prostitute per giochi di ruolo in cui si fingono sua figlia. Scatta il dramma. In questo clima di dubbi e incertezze, il figlio, disgustato, cerca di capire se il padre abbia mai approfittato della sorella, quest’ultima vuole stare da sola per fare ordine nel suo passato, mentre la madre crede che il marito debba affrontare la vergogna e il senso di colpa.
Giovedì 18 aprile
Il quarto giorno si apre alle 16.00 con Kuma (Austria 2011), opera prima del turco Umut Dağ. In un villaggio dell’Anatolia, la bella Ayse si sposa con Hasan, un giovane turco che vive in Austria. Giunta a Vienna, Ayse scopre però che l’uomo che ha veramente sposato è il padre di Hasan, Mustafa, cui è stata destinata come seconda moglie. Fatma, la prima moglie del vecchio, ha infatti scoperto di essere malata di cancro e ha convinto il marito a trovare qualcuno che possa occuparsi della famiglia. I figli rifiuteranno la ragazza, più giovane di loro, mentre tra le due donne nascerà una strana amicizia.
Alle 18.00 segue, Až do mesta Aš (Fino alla città di Aš, Slovacchia/Repubblica Ceca 2012) di Iveta Grófová, storia della giovane Dorota che, neolaureata, lascia il paese in cerca di opportunità. La ricerca di lavoro la spinge fino ad Aš, sul confine ceco-tedesco. Qui si impiega come sarta, ed entra in contatto con un mondo di sfruttamento fatto di giovani bisognose di soldi e di tedeschi in cerca di divertimento facile.
Infine, alle 20.30, Dead Man Talking (Francia/Belgio/Lussemburgo 2012) dell’artista belga Patrick Ridremont. Al centro della pellicola vi è William Lamers, detenuto in attesa che venga eseguita la pena di morte. Poiché la legge non precisa quale debba essere la durata dell’ultima dichiarazione di un condannato, Lamers approfitta di questo dettaglio giuridico per raccontare la sua vita con un lungo monologo, ritardando il più possibile il momento dell’esecuzione. Il suo caso diventa così un incredibile evento mediatico.
Venerdì 19 aprile
Il quinto e ultimo giorno, il Festival si conclude alle 18.30 con il capolavoro del cinema dadaista, Entr’acte (1924) di René Clair. La proiezione sarà accompagnata live al pianoforte dal pianista Dario Bonuccelli, allievo del Conservatorio di Musica Niccolò Paganini.
Al termine, la premiazione.
Massimo Lechi