La posta di D.O.C. Holliday (98) II

Gent.mo Dottor Fava,
ho letto in questi giorni sui giornali della morte di Pierre  Schoendoerffer, regista di cui ho letto nel suo libro sui film di guerra. Purtroppo non ho mai visto nessun suo film, e vedo che pochissimi in Italia ne parlano. Come mai? A suo parere è un grande regista, da noi poco compreso, oppure è soprattutto un personaggio particolare? E quali sono i suoi film che bisogna assolutamente vedere?
La ringrazio e spero di vederla ancora in tv.
Rinaldo Rovida

Caro Rovida, la ringrazio della citazione riguardante il mio libro “Guerra in 100 film” e cerco di fornire una stringatissima precisazione riguardante Schoendoerffer. Da anni alimento un mio Blog (Clandestino in galleria) in cui ho pubblicato un piccolo e commosso annuncio riguardante la morte di quello che resta un regista e romanziere molto importante per ricostruire il clima morale e politico con cui la Francia affrontò la disastrosa guerra in Indocina (ancor più disastrosa fu la successiva partecipazione americana a quel conflitto detto del Vietnam che ha profondamente influenzato la politica degli Stati Uniti). Nel Blog ho ricevuto una circostanziata missiva da parte di una persona che non sento da decenni ma che di Schoendoerffer è un appassionato. Se lei mi fornisce un suo indirizzo e-mail mi farà piacere poterle inviare la mia risposta. Resto a sua disposizione per eventuali, ulteriori precisazioni e intanto le dico che i film indispensabili per capire lo scomparso regista sono due: “317° battaglione d’assalto” (La 317e section, 1964) e “L’uomo del fiume” (Le crabe-tambour, 1977). Ma tornerò sull’argomento.

(di Claudio G. Fava)

Postato in Numero 98, Posta di Claudio G. Fava.

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