MERCOLEDI’ 9 MAGGIO, ore 16.00
Gli architetti rivelano spesso l’istinto insopprimibile ad esprimere la propria opinione su qualsiasi campo dello scibile umano, dai cambiamenti climatici alle sfilate di moda; il cinema figura certamente nella lista degli argomenti più trattati. Qualche volta però il rapporto si inverte ed è il cinema stesso a “parlare di architettura”. Gli edifici abbandonano il compito di scena fissa e diventano main characters, gli architetti assolvono al ruolo di protagonisti – spesso oggetto di sadiche quanto realistiche parodie – e le pellicole si fanno strumento di comunicazione di critiche o teorie architettoniche.
(Antonio Lavarello)
INTERVENTI
Città e comicità
Arch. Gianluca Porcile
Dottore di ricerca in Architettura
Università degli Studi di Genova, Facoltà di Architettura
Cinema e televisione hanno spesso affrontato il tema della descrizione della città. Se gli esempi più noti sono certamente le grandi distopie come Metropolis o Blade Runner, non bisogna dimenticare che l’architettura, o per meglio dire l’immaginario architettonico, ha fatto spesso da sfondo a soggetti di carattere comico o satirico. Prendendo ad esempio alcuni sketch del Monty Python’s Flying Circus e Playtime di Jacques Tati, entrambi situati a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, è possibile osservare come il cinema e la televisione abbiano saputo descrivere il complesso rapporto tra città e architettura in un periodo in cui lo slancio della ricostruzione e della crescita economica lasciavano il posto ad una nuova consapevolezza dei problemi della metropoli.
Gian Luca Porcile – Nato a Genova nel 1971, laureato in Architettura, ha conseguito nel 2011 il Dottorato di Ricerca presso l’Università di Genova con una tesi sul rapporto tra teoria architettonica e pensiero evoluzionista. Si è occupato del rapporto tra storia dell’architettura e altre discipline, tra cui le arti figurative, cinema e televisione. Nel 2005 ha collaborato alla redazione dell’edizione italiana dell’Enciclopedia tematica del cinema. Nel 2006 ha partecipato al seminario L’architettura animata di Hayao Miyazaki presso la Facoltà di Architettura di Genova.
Miracolo a Milano
Arch. Alessandro Ravera
Spesso considerato alla stregua di un’innocua favola sui buoni sentimenti, e stigmatizzato come una sorta di “tradimento” dei canoni neorealisti, alla sua uscita Miracolo a Milano scatenò una ridda di polemiche oggi incomprensibili allo spettatore moderno. Per il pubblico dell’epoca, la carica eversiva della pellicola, che si prendeva disinvoltamente gioco di molti tabù degli anni della Guerra Fredda, era invece evidente, così come erano evidenti i frequenti richiami sia all’attualità dell’epoca sia alle avanguardie artistiche e architettoniche, puntualmente messe alla berlina in un film che scontentò la critica ma segnò indelebilmente i cineasti delle generazioni successive.
Alessandro Ravera – Nato a Milano nel 1969, si è laureato in Architettura all’Università di Genova nel 1998 con una tesi sull’impatto dei piani urbanistici nell’immaginario collettivo e, in particolare, sulla percezione della città contemporanea nel cinema. Alla Milano degli anni ’50 ha dedicato un articolo, Così parlò Zavattini (e De Sica lo filmò), apparso nella raccolta L’altro e l’altrove nella cultura italiana (Nerosubianco, 2011).
Architettura sul set: scena fissa e attore protagonista
Prof. arch. Guglielmo Bilancioni
Docente di Storia dell’Architettura
Università degli Studi di Genova, Facoltà di Architettura
Guglielmo Bilancioni – Nato a Bologna nel 1950, insegna Storia dell’Architettura a Genova. Ha scritto su Behrens, Lauweriks (Architectura Esoterica, 1990, Sellerio), Portaluppi, Tomaso Buzzi, e ha pubblicato da Pendragon nel 2000 una raccolta dei suoi saggi dal titolo Spirito Fantastico e Architettura Moderna. Per Pendragon dirige attualmente la collana Tecnica e Tradizione. Ha curato per Bruno Mondadori la traduzione italiana di Architettura Tempo e Eternità di Snodgrass, per Pendragon Architettura Misticismo e Mito di Lethaby, per Bollati Boringhieri Mistica e Architettura di Hautecoeur. Studia da molti anni l’architettura del Buddhismo.
Visioni di un futuro passato
Arch. Giacomo Cassinelli
Dottore di ricerca in Architettura
Università degli Studi di Genova, Facoltà di Architettura
La penetrazione nell’immaginario collettivo dei problemi legati agli squilibri ambientali, elementi di ecologia e sostenibilità nel cinema dal boom economico ad oggi.
Giacomo Cassinelli – Nato a Genova nel 1981, Architetto, Dottore di ricerca, ha studiato gli aspetti stilistici ed estetici dei diversi approcci alla sostenibilità in architettura e la corrispondente diffusione attraverso i differenti media.
Introduce
Arch. Antonio Lavarello
Dottorando di ricerca in Architettura
Università degli Studi di Genova, Facoltà di Architettura