Come previsto, questo piccolo gioiello d’altri tempi firmato da Michel Hazanavicius, continua a raccogliere innumerevoli riconoscimenti. Si tratta di un film muto, ambientato nel 1927, che narra la storia d’amore fra un divo sul viale del tramonto ed una stella nascente destinata a sfondare nell’era del sonoro. Uno dei punti di forza del film è senz’altro la partitura originale di Ludovic Bource, arrangiatore e musicista francese, semisconosciuto fuori patria sino a questo momento, ma già da tempo collaboratore di Hazanavicius (ha iniziato a collaborare con il regista franco- lituano dapprima per alcuni spot pubblicitari, poi per l’esordio al cinema con Mes amis , del 1999, e ha proseguito con le due parodie spionistiche dedicate all’agente segreto OSS117 uscito dalla penna di Jean Bruce).
Scrivere lo score di The Artist imponeva al compositore di emulare lo stile delle colonne sonore tipiche dei film muti, evitando però di creare una parodia a buon mercato. Per essere in grado di scrivere passaggi musicali che citassero i manierismi e l’andamento delle partiture di quegli anni, ma che avessero al loro interno un nucleo di originalità, il compositore ha dovuto studiare approfonditamente la musica della Golden Age.
In senso tecnico questo è un lavoro riuscito, in senso lato, questo score merita di entrare a far parte delle vostra collezione. Ad orecchie allenate non saranno sfuggiti alcuni riferimenti ai magnifici commenti sonori di Franz Waxman, Erich Wolfgang Korngold, Max Steiner e Alfred Newman (così come alcuni tocchi alla Bernard Herrmann e alla Maurice Jarre), o ancora i suggestivi passaggi che ricordano Charlie Chaplin, Leigh Harline e Carl Stalling; ma Bource se riecheggia lo fa con garbo, e se rilegge lo fa con una freschezza tutta contemporanea, cosicché questo CD può essere considerato non solo una colonna sonora, ma anche una valida compilation di melodie Golden Age.
L’elemento vincente risiede nella sua personalità estroversa e romantica… questo tipo di accompagnamento sonoro, d’altronde, non è mai stato destinato ad essere sottile o appena percepibile. Il film sarà anche muto, ma la voce della musica si ode chiaramente. Lo score ha già vinto il Golden Globe per la migliore colonna sonora originale ed ha ottime possibilità di bissare con l’Oscar (nel momento in cui scrivo la cerimonia deve ancora svolgersi).
(di Barbara Zorzoli)