Caro Musso, il film di cui lei parla è presumibilmente “Interpol” (1957) di John Gilling (in originale “International Police” o “Pickup Alley”) di cui ha scritto recentemente Renato Venturelli proprio in Film Doc n.95 del 6 Novembre 2011. Venturelli ricordava che era stato ampiamente girato a Genova -via Balbi, il Lagaccio, il Ponte di Carignano, eccetera- ma che la nostra città non vi era menzionata, camuffata, secondo la necessità della sceneggiatura, principalmente da Atene, e forse anche da altri luoghi. Al fianco di Mature recitarono attori di buon livello, o comunque di buona notorietà, come Anita Ekberg, Trevor Howard, Bonar Colleano.
Per venire al succo della sua domanda credo si possa rispondere che Victor Mature era tante cose insieme: al tempo stesso un bravo attore e, come dice lei, un “bisteccone”. In una prima parte della carriera egli apparve in film di notevole importanza. Ad esempio, come ricorda il lettore, in “Sfida infernale” (My Darling Clementine, 1946) di John Ford dove fu appunto a fianco di Herry Fonda – nella parte di Wyatt Earp – il Dr. John “Doc” Holliday. L’anno dopo in “Sfida all’O.K.Corral” (Gun fight at the O.K. Coral) lo stesso personaggio venne interpretato da Kirk Douglas mentre la parte di Wyatt toccò a Burt Lancaster. Sempre nel 1947 Victor Mature fu il gangster Nick Bianco nell’ottimo “Il bacio della morte” (Kiss of Deat) del grande Henry Hathaway, ricordato soprattutto perché fu il film di esordio di Richard Widmark nella parte di un sadico, Tommy Udo, che lo rese famoso. Si può dire che ancora per un decennio Victor Mature ebbe una carriera di successo ove appunto interpretò parti di buon livello o comunque di successo. Ricordo “Il gigante di New York” (Easy Living, 1949) di Jacques Tourneur a fianco di Lizabeth Scott, Lucille Ball e Lloyd Nolan. Oppure il gigantesco Sansone irretito da Dalila (Hedy Lamarr) in “Sansone e Dalila” (Samson and Delilah, 1949) di Cecil B. De Mille, allineando poi altri personaggi epici ad esempio ne “La tunica” (The Robe, 1953) di Henry Koster con Richard Burton e Jean Simons.
Via via con il passare del tempo Victor Mature si gonfiò, sia fisicamente che professionalmente, pur con qualche momento di maggiore credibilità come in “Contro spionaggio” (Betrayed, 1954) di Gottfried Reinhardt ove, opposto a Clark Gable impersonava un capo partigiano olandese traditore. Di classe anche il resto del “cast” con Lana Turner e soprattutto Louis Calhern, O.E.Hasse e Wilfrid Hyde–White. Mature era nato nel 1913 a Louisville nel Kentucky (secondo altre fonti nel 1915) e morì nel 1999 in una “community”, Rancho Santa Fe, in California. Malato da diversi anni e da diverso tempo lontano dal cinema. Salvo un mio errore la sua ultima, fugace apparizione fu in un toccante film del 1979 “Oltre il giardino” (Being There) di Hal Ashby, cavallo di battaglia di Peter Sellers, a fianco di molti tipici attori hollywoodiani, fra cui Shyrley MacLaine e Melvyn Douglas.
Fu, nei pregi e nei difetti, con la sua ostentata tipologia da italo-americano atletico, una tipica figura post bellica, completamente superata dai tempi e dalle mode. Era di padre italiano, Marcello Gelindo Maturi (un arrotino nato a Pinzolo in Trentino quando faceva ancora parte dell’Austria-Ungheria, ed emigrato negli Stati Uniti nel 1912) e di un oriunda svizzera, Clara P.Ackley. Come si vede il suo cognome era un vago arrangiamento americano dell’originale trentino. Ebbe ben cinque mogli ed una figlia. Partecipò alla Seconda Guerra Mondiale come sottoufficiale del Coast Guard.
(di Claudio G. Fava)