Hugo Cabret
Dopo la Parigi degli artisti e dei letterati targata Woody Allen, ecco arrivare in sala l’altra Parigi: quella del cinema, dei Méliès e dei Lumière, e magari pure della mitica Cinémathèque. A reinventarla sullo schermo in Hugo Cabret è Martin Scorsese, partendo dal graphic novel di Brian Selznick uscito nel 2007. E la vicenda si svolge nella Parigi dei primi anni Trenta, dove Hugo è un ragazzino orfano che vive tra i muri della stazione di Montparnasse, prendendosi cura dei grandi orologi e di un automa cui stava lavorando suo padre.
Nel corso delle sue avventure quotidiane entra in contatto con un misterioso venditore di giocattoli che si scoprirà essere nientemeno che Georges Méliès: vale a dire il grande regista delle origini del cinema, il primo creatore di film fondati su trucchi e magie, l’inventore di un cinema spettacolare e fantastico caduto ormai in miseria.
Hugo Cabret ha avuto accoglienze entusiastiche negli Stati Uniti, l’impiego del 3D è stato definito il più creativo dai tempi di Avatar di James Cameron. E Scorsese approfitta dell’occasione per realizzare non solo un film di grande spettacolo, ma un omaggio al cinema e alla sua storia: reinventando l’Arrivo del treno dei fratelli Lumière, passando attrraverso l’opera di Méliès, sottolineando la necessità di conservare i vecchi film. Con Asa Butterfield nella parte di Hugo, Ben Kingsley in quella di Méliès e Sacha Baron Cohen nel ruolo dell’ispettore deciso a spedire Hugo in orfanotrofio.
Di Martin Scorsese con Asa Butterfield, Ben Kingsley, Sacha Baron Cohen, Jude Law.
Shame
Solitudine e ossessioni erotiche di un trentenne di successo, che vive in un appartamento da scapolo alla moda, lavora in un ufficio della City, ma non riesce a controllare le proprie pulsioni e il malessere crescente: soprattutto dal momento in cui irrompe nella sua vita la sorella autodistruttiva. Opera seconda
del videoartist Steve McQueen (Hunger), dominata da immagini di grande eleganza formale. Con memorabile esecuzione di New York, New York.
L’arte di vincere
La storia (vera) di Billy Beane, general manager degli Oakland Athletic, l’uomo che ha rivoluzionato il mondo del baseball americano. Stanco di vedersi ogni anno soffiare il titolo e i migliori giocatori dalle squadre più potenti, un giorno ha deciso di dar retta a un giovane laureato e di puntare su statistiche e dati oggettivi anziché sulla fama che i giocatori godevano nell’ambiente.
Ritrovandosi così a combattere da solo contro tutti…
Regia Bennett Miller con Brad Pitt, Johan Hill, Philip Seymour Hoffman, Robin Wright
Millenium – Uomini che odiano le donne
David Fincher si misura con la saga di Stieg Larsson e realizza il remake del primo episodio di Millennium, dicendosi disponibile a girare l’intera trilogia. Grande cast attorno a una scommessa: il
lancio di Rooney Mara (26 anni) nel ruolo di Lisbeth che ha portato al successo internazionale Noomi Rapace.
E ora dove andiamo?
Qualche anno fa, in Caramel ci aveva raccontato il Libano, le donne e il mondo dal punto di vista di un salone di parrucchiera. Stavolta, Nadine Labaki ci porta in un villaggio libanese rigorosamente diviso tra musulmani e cristiani che si guardano in cagnesco: riusciranno le donne a rimediare ai guai combinati dai maschi? Fra dramma, commedia e musical, un film che conferma la capacità della regista di trattare problemi seri con amabile leggerezza.
Regia Nadine Labaki con Claude Msawbaa, Leyla Fouad, Antoinette El-Noufally, Nadine Labaki
Benvenuti al nord
Dopo il successo strepitoso di Benvenuti al Sud, ecco l’immancabile sequel, ma senza più il sostegno nell’originale francese da ricalcare… Stavolta è il napoletano Mattia a doversi trasferire al Nord con un giubbotto fendinebbia, affrontando pregiudizi e sorprese della vita quotidiana a Milano. Con Paolo Rossi manager superefficiente in giacca e cravatta.
Regia Luca Miniero con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Valentina Lodovini
Il sentiero
Lei lavora come hostess, lui perde l’impiego e accetta di lavorare per una comunità di islamici integralisti: da quel momento, le diverse concezioni del mondo, della vita, del ruolo e della dignità della donna cominciano a esplodere.
I problemi della Bosnia post-bellica in un film della regista che vinse l’Orso d’oro a Berlino con Il segreto di Esma.
La chiave di Sara
Parigi, estate 1942. Prima di essere deportata con la famiglia in un campo di sterminio, una bambina ebrea nasconde il fratellino in un armadio a muro. Ai giorni nostri, una giornalista americana va a vivere in un appartamento parigino della famiglia del marito, e scopre a poco a poco quella storia sconvolgente. Dal libro di Tatiana De Rosnay.
Regia Gilles Paquet-Benner con Kristin Scott Thomas, Melusine Mayance, Niels Arestrup, Frederic Pierrot