TORNA DALL’8 NOVEMBRE il Cineforum Genovese, forse la più antica tra le istituzioni cinematografiche di Genova ancora attive, nata in un’epoca in cui esisteva solo la pellicola e proseguita fino ai giorni nostri con la stessa identica formula: proporre film da vedere insieme, sul grande schermo, per poi discuterne appassionatamente, perché il cinema va considerato innanzitutto un fatto culturale e sociale. A fondarlo era stato Padre Arpa all’inizio degli anni ’50, e per alcuni decenni le proiezioni si erano tenute presso l’Istituto Arecco di piazza Manin. Da una decina d’anni, il Cineforum si è invece trasferito all’America di via Colombo, e propone il suo programma ogni martedì, da novembre a maggio, con spettacoli pomeridiani e serali legati a varie formule di abbonamento. L’inaugurazione è come al solito dedicata a un classico del cinema italiano, e la scelta è caduta anche quest’anno su un titolo legato ai 150 anni dell’Unità d’Italia: Allonsanfan (1974) dei fratelli Taviani, ambientato nel mondo dei patrioti d’inizio ‘800 per riflettere su questioni sempre molto attuali, come l’utopia e la disillusione, la rivoluzione e il tradimento degli ideali. A seguire, ogni martedì, alcuni dei film più importanti dell’annata, a cominciare da un terzetto di registe che portano diversi sguardi femminili sulla realtà: I baci mai dati di Roberta Torre, Corpo celeste di Alice Rohrwacher, Il primo incarico di Giorgia Cecere, tutti curiosamente ambientati nel profondo sud. Ma nel programma ci sono soprattutto i grandi autori del cinema contemporaneo, dai fratelli Dardenne di Il ragazzo con la bicicletta al film-evento di Terrence Malick The Tree of Life, da Another Year di Mike Leigh a Carnage di Polanski o Hereafter di Clint Eastwood. E ci sarà pure spazio per il cinema dell’estremo oriente (Poetry, The Housemaid), o per il cinema di genere, con ottimi esempi di horror (il John Carpenter di The Ward) e di fantascienza (Source Code di Duncan Jones).
In programma anche il canadese La donna che canta, ambientato in medio Oriente e fresco vincitore del premio Fice riservato al miglior film straniero secondo gli spettatori delle sale d’essai. E ci sarà ovviamente un occhio di riguardo per quello che è probabilmente il maggior regista italiano di oggi: Marco Bellocchio, di cui verranno proiettati il recente, e sperimentale, Sorelle Mai (2011) e Nel nome del padre, film del ’72 che il regista ha recentemente rivisto e rimontato.
Dettaglio importante: il costo delle tessere di abbonamento varia a seconda degli orari e delle fasce d’età.
L’abbonamento agli spettacoli pomeridiani (15.15 e 17.30) costa 65 euro, quello per le proiezioni serali delle 21.15 costa 85 (e dà diritto a vedere eventualmente il film al pomeriggio), i ridotti per under-26 rispettivamente 45 e 55 euro.
E siccome i film sono ventitré, ci vuol poco a calcolare che il costo a film varia dai due ai tre euro: con una serie ulteriori di agevolazioni, a cominciare dal biglietto ridotto all’America o al Ritz per gli spettacoli da lunedì a venerdì.