James Kendall con Darkness Within per il Concorso Nazionale – Cortometraggi e Documentari


james kendall

James Kendall (foto di S. Bianucci)

Presentato mercoledì 29 giugno e proiettato in replica sabato 2 luglio al Genova Film Festival per il Concorso Nazione – Cortometraggi e Documentari, Darkness Within di James Kendall probabilmente non l’opera migliore della rassegna ma per diversi motivi sicuramente quella più particolare.

In primis, perché il regista è italiano, ma la produzione è londinese (almeno parte dei finanziamenti arrivano della London Film School) e le riprese sono state effettuate a Berlino, ma soprattutto in quanto è uno dei pochissimi horror visti durante il festival.

L’opera narra la vicenda di Marc e Marie, due coniugi che si sono trasferiti da poco in un quartiere residenziale. Una notte, quando rientrano a casa, scoprono di essere stati visti e analizzati da dei vicini psicopatici dediti alla tortura e all’omicidio…

James Kendall parte in modo lento, quasi sommesso, puntando quasi tutto sulla tensione psicologica e sulle atmosfere notturne, per poi concludere con due scene splatter, che vedono asce, coltelli e fiumi di sangue.

L’horror in questione contiene più di un elemento interessante: il gusto di realizzare, soprattutto per un giovane autore italiano, un cinema non direttamente impegnato e orgoglioso di appartenere a un genere considerato di serie b; il messaggio di sottofondo, il quale comunica che il “mostro” si può trovare nel proprio vicino del proprio bel quartiere alto borghese; il voler dichiarare chiaramente la finzione della messa in scena nelle sequenze splatter, soprattutto quando gli schizzi di sangue colpiscono direttamente l’obiettivo della macchina da presa, rendendo esplicita la sua presenza.

Contribuiscono al risultato finale del film le interpretazioni degli attori, soprattutto quella di Babette Winter, davvero straordinaria nella parte della “regina” dei vicini psicopatici.

Ultima annotazione: Darkness Within non ha lasciato indifferente il pubblico in sala, che per metà ha fischiato e per metà, tra cui il sottoscritto, ha applaudito.

Dopo la replica di sabato, abbiamo incontrato e intervistato il regista James Kendall.

In quale contesto nasce l’idea del film?
Il lavoro è nato come progetto per il diploma del master triennale in regia cinematografica iniziato nel 2007 presso la London Film School che produce e distribuisce 160 film all’anno. Per motivi di costi ho preferito girarlo a Berlino anziché a Londra, città molto cara in tutti i settori.

Perché un film horror e a quale autore ti sei particolarmente ispirato?
Devo ammettere che adoro il film di genere, prediligo un approccio molto stilistico al Cinema, porre l’accento sul lato estetico dell’immagine, concentrarmi sulla forma del prodotto.

La fonte alla quale attingo è l’horror francese, in particolare quello di Jean-Pierre Martins.

Come e in quali tempi hai girato la fiction?
In HD e ci sono voluti tre-quattro mesi per la pre-produzione e cinque-sei giorni di riprese che iniziavano alle tre del pomeriggio e proseguivano per tutta la notte.

Rapporti sul set?
Non dei migliori, specialmente con la protagonista, un’attrice di teatro che mi richiedeva molto tempo per la sua preparazione personale e la possibilità di rifare più volte le scene. L’ho scelta perché mi piaceva il suo look ma non pensavo mi creasse dei problemi già dal secondo giorno di riprese, da quando ha deciso di comunicare solo con la Direttrice della fotografia. Con il montatore invece c’è sempre stato un ottimo rapporto.

Progetti futuri?
Un lungometraggio con un cast diverso ma sempre genere horror e girato in Italia. Anche Genova non mi dispiacerebbe come location per qualche scena e certamente a fare da sfondo ci sarà la Puglia, mia terra nativa.

(di Chiara Accogli e Juri Saitta)

Darkness Within
(Italia, Regno Unito, Germania, 2009)
Soggetto e Sceneggiatura: Darkness Within
Genera: Fiction
Durata: 25 minuti
Interpreti: Simon Boer, Sophie Weikert, Babette Winter
Produzione e Distribuzione: London Film School

Postato in 14° Genova Film Festival, SC-Festival, Spazio Campus.

I commenti sono chiusi.