Il premio del pubblico della seconda edizione del Festival Nuovo Cinema Europa è andato al film tedesco Renn, wenn du kannst (Corri se puoi, D. Brüggemann, 2009).
L’opera prima di Dietrich Brüggemann ha come protagonisti tre ragazzi: Benjamin, Christian e Annika.
Benjamin è bloccato sulla sedia a rotelle da anni, esce pochissimo, i suoi soli contatti sociali sono con la madre e con i volontari civili che rimprovera in continuazione e, inoltre, passa il tempo a scrivere la tesi di laurea e a guardare dal balcone attraverso un cannocchiale – come una sorta di James Stewart de La finestra sul cortile (Rear Window, A. Hitchcock, 1954) – passare Annika, una giovane ma timida violoncellista da cui è molto attratto.
Christian, nonostante la paura del sangue, è un aspirante medico, il quale presta servizio come volontario civile proprio a Benjamin.
Per una serie di circostanze, i due conosceranno Annika e, inutile dirlo, si formerà, oltre ad una solida amicizia, un piccolo triangolo amoroso.
Anche se la vicenda sembra dimostrare il contrario, la pellicola mette in secondo piano le storie d’amore, per evidenziare meglio il tema delle difficoltà e delle paure che dobbiamo affrontare e superare.
Infatti, sia Benjamin che Annika e Christian hanno dei timori con cui nel corso dell’opera impareranno a confrontarsi: il primo riuscirà a riprendersi da uno shock vissuto anni prima; Annika supererà la paura di esibirsi in pubblico; Christian affronterà pian piano l’orrore che ha per il sangue, in modo da proseguire il suo sogno di dottore.
Con una trama, un protagonista e dei contenuti così, il film rischiava di diventare patetico, buonista e mieloso.
Per fortuna, il regista evita, almeno in parte, tali ostacoli, grazie ad una sceneggiatura in alcuni momenti piuttosto ironica e ad una regia abbastanza vivace, che elimina molti tempi morti per arrivare direttamente agli avvenimenti, senza soffermarsi in scene eccessivamente sentimentali.
Inoltre, le buone idee non mancano, come ad esempio l’utilizzo narrativo e comico di un oggetto di scena, ovvero un busto (non si sa se rappresenta Beethoven o Goethe); i titoli di testa in cui svolazzano in varie parti della città i fogli della tesi del protagonista; il cartone animato pedagogico e appositamente infantile che rappresenta metaforicamente la situazione del protagonista.
Purtroppo, Brüggemann un rischio non lo evita affatto: la banalità.
In primis, molti passaggi della storia risultano davvero scontati (dallo svolgimento del triangolo amoroso ad alcuni momenti di svolta), tanto che ogni spettatore con una sufficiente esperienza cinematografica è in grado di prevederli. In questo senso, anche il finale non aiuta nel suo happy end un po’ facilone e ad un’ultima inquadratura veramente annunciata, visto che riprende uno dei dialoghi più importanti della pellicola.
Così, nel complesso Renn, wenn du kannst risulta un film appena passabile, certamente piuttosto piacevole ad una prima visione (pur con i difetti descritti prima), ma sicuramente dimenticabile.
Il premio del pubblico è di conseguenza poco spiegabile, se non per un tema, come quello dell’handicap fisico, da sempre a facile presa emotiva.
(di Juri Saitta)
Titolo in italiano: Corri, se puoi
Regia: Dietrich Brüggemann
Cast: Robert Gwisdek, Anna Brüggemann, Jacob Matschenz
Sceneggiatura: Dietrich Brüggemann, Anna Brüggemann
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 112 minuti circa