Venerdì 11 marzo al cinema Nuovo di La Spezia si è tenuta la proiezione della versione integrale de “Il grande attacco” con la presenza in sala dell’autore del film: Umberto Lenzi.
Durante le Olimpiadi di Monaco del 1936 un gruppo di persone dell’alta società appartenenti a paesi diversi si incontrano brindando alla pace e all’amicizia.
Anni dopo, nella seconda guerra mondiale, tutti vivranno la tragedia dello scontro bellico.
“Il grande attacco” risulta tutt’ora uno dei film più costosi di Umberto Lenzi, a causa della presenza di grandi stars internazionali quali John Huston ed Henry Fonda, oltre che per il largo impiego dei carri armati nelle numerose scene di battaglia e di qualche sequenza girata a Hollywood. Nonostante questo, la pellicola è stata realizzata in maniera piuttosto artigianale, con tempi abbastanza ristretti e facendo a meno di tanti effetti speciali.
L’opera è tipica del cinema di genere, in quanto non si sofferma molto sulla trama o sulle singole storie, ma piuttosto sull’azione, sulle battaglie e sullo scontro.
Contemporaneamente però sembra che in questo caso Lenzi abbia qualche ambizione in più, in quanto i personaggi sono molteplici – con vicende a volte abbastanza interessanti – e il messaggio contro la guerra tenta di essere più esplicito e profondo, basti pensare al tragico finale con i pochi sopravvissuti e a scene di sofferenza, anche intimista e famigliare, dettata dal conflitto.
Purtroppo, il regista si perde nella coralità della trama, in quanto i personaggi risultano davvero troppi e non approfonditi nella maniera più adeguata, da rimanere così nella superficie, senza permettere allo spettatore di appassionarsi veramente alle singole storie e ai singoli accaduti, ma al contrario, facendolo perdere e confondere nel labirinto dei diversi episodi.
Colpa anche dell’eccessivo spazio dato alle battaglie, troppe e troppo lunghe, le quali spesso non aggiungono niente alla qualità dell’opera, né alla vicenda che si vuol narrare, né al messaggio che si vuol trasmettere.
Tutto ciò però ha una “giustificazione”: la passione storica dell’autore, il quale, durante la conferenza tenutasi dopo la proiezione, ha affermato che se non fosse diventato un regista, sarebbe stato uno professore di storia contemporanea.
Questo in “Il grande attacco” lo si può notare non solo da alcune scene che utilizzano del materiale d’archivio (le antiche riprese delle Olimpiadi dell’inizio), ma anche dal fatto che vengono sempre precisate le date e i luoghi dei numerosi scontri bellici.
La pellicola ha comunque diverse cose interessanti: la quasi totale mancanza di retorica anche nelle scene più drammatiche, alcune inquadrature ben fotografate nelle sequenze di guerra e la scena dell’interrogatorio, in cui si sottolinea quanto una dittatura come quella
nazista disprezzasse la cultura e gli artisti, considerandoli come un pericolo per la società.
Infine, “Il grande attacco”, nonostante i suoi limiti e diffetti, risulta un film piuttosto interessante, anche e soprattutto perché rappresenta un capitolo importante, anche se abbastanza particolare e isolato, di un certo cinema italiano, quello artigianale e di genere.
(di Juri Saitta)
Regia: Umberto Lenzi
Cast: Giuliano Gemma, Samantha Edgar, John Huston, Henry Fonda
Sceneggiatura: Umberto Lenzi, Cesare Frugoni
Produzione: Italia
Anno: 1978
Genere: Guerra
Durata: 100 minuti