Aspettando Habemus Papam di Nanni Moretti
Da Leone XIII al Pap’occhio, da Pio X alla Papessa Giovanna, una guida al papato secondo il cinema.
La storia del cinema italiano? Ma comincia dal Papa, naturalmente! Uno dei primi film che ci siano rimasti (ma qualcuno dice il primo in assoluto) è Sua Santità Leone XIII, realizzato nel 1896 da Vittorio Calcina in Vaticano: col papa che sembra benedire la macchina da presa e la nascita di una nuova arte. Da allora, molti altri film hanno ripreso i papi autentici, ma fra tanti documentari e biografie “ufficiali” ci sono anche i papi che entrano di straforo nelle pellicole come personaggi di finzione.
C’è Paolo Stoppa che fa Pio VII nel Marchese del Grillo (1981). C’è il papa che nel Commissario Lo Gatto di Dino Risi deve difendersi dall’assalto di Lino Banfi, deciso a sapere se ha un alibi in grado di scagionarlo da un omicidio (passionale e per di più omosessuale). C’è la Roma papalina dell’800 di Luigi Magni. E ci sono i papi dello schermo che strizzano l’occhio ai casi Calvi e Marcinkus, dal Monsignore con Christopher Reeve amante delle donne, dei soldi e della mafia, al Padrino III, fino al Vaticano di Angeli e demoni. Tra sacro e profano. Tra epifania e apparizioni imbarazzate, quasi aleggiasse il principio della non rappresentabilità di Sua Santità nella fiction secolare. Ma ecco i film fondamentali, o quasi:
GLI UOMINI NON GUARDANO IL CIELO (1952)
La storia romanzata di Pio X, al secolo Giuseppe Sarto, divenuto papa nel 1903 dopo che l’impero austro-ungarico si era opposto all’elezione del cardinal Rampolla, morto il 20 agosto 1914, disperato per lo scoppio della guerra. Il film, molto difeso da Andreotti, fu prodotto in occasione della beatificazione (3 giugno 1951), in attesa della canonizzazione avvenuta nel 1954: regia di Umberto Scarpelli, con l’inglese Henri Vidon nella parte di Pio X.
…E VENNE UN UOMO (1966)
Il film che Ermanno Olmi ha dedicato a Giovanni XXIII, rievocandolo attraverso le varie fasi della sua vita e le pagine del suo Giornale dell’anima, tra documenti e ricostruzioni. “Del personaggio Giovanni volli rappresentare non la fisionomia esterna (la simpatia dei gesti, la retorica di certi discorsi) ma la sostanza. Non volevo raccontare la biografia di un papa, ma il suo giornale dell’anima” (Olmi). Con Rod Steiger.
IL TORMENTO E L’ESTASI (1965)
Il rapporto tra Michelangelo e Papa Giulio II, che lo aveva chiamato a Roma per dipingere la Cappella Sistina ma si scontrò poi con lui sull’esecuzione. Dirige Carol Reed: dal romanzo di Irving Stone, con Rex Harrison nella parte di Giulio II, Charlton Heston in quella di Michelangelo e Tomas Milian come Raffaello.
L’UOMO VENUTO DAL KREMLINO (1968)
Dopo anni di prigionia in Siberia, un prelato russo finisce a Roma e viene eletto papa: ritrovandosi alle prese con un mondo sull’orlo del precipizio. Curiosa incursione nella fantapolitica, con Anthony Quionn nel ruolo di Kiril I, dieci anni prima di Wojtila.
L’UDIENZA (1971)
Kafka in Vaticano: un poveraccio cerca disperatamente di parlare col Papa, si ritrova intrappolato nei labirinti del Potere, viene ascoltato solo da una prostituta… Di Marco Ferreri, con Enzo Jannacci nel ruolo che doveva essere di David Warner. “Con Azcona avevamo pensato a una grossa parabola sulla chiesa servendoci delle opere di Kafka, col Vaticano come Castello, ma facendo in modo che alle astrazioni di Kafka si sostituissero persone reali, papa Giovanni o papa Paolo VI” (Ferreri).
IL PAP’OCCHIO (1980)
Il gruppo dell’Altra domenica, storico programma tv di Renzo Arbore, viene inopinatamente ingaggiato dalla tv vaticana voluta da Papa Wojtila: ne succederanno di tutti i colori, con Benigni, Luotto, De Crescenzo & Co scatenati. Ci sono anche Martin Scorsese e Ruggero Orlando, mentre Wojtila è interpretato da Manfred Freyberger. Sequestrato per blasfemia, riuscito con alcuni tagli, riedito finalmente nel 1988: il film cult di Renzo Arbore.
ARRIVANO I BERSAGLIERI (1980)
Luigi Magni è il cantore per eccellenza della Roma papalina dell’800, a cominciare da successi come Nell’anno del signore (1969) o In nome del Papa Re (1977). Qui ci parla della Breccia di Porta Pia, con Carlo Bagno che interpreta Pio IX: lo stesso Papa è invece interpretato da Gianni Bonagura in un altro film di Magni, In nome del popolo sovrano (1990).
DA UN PAESE LONTANO (1981)
La biografia quasi ufficiale di Giovanni Paolo II, raccontata da Krzystzof Zanussi nel momento di maggior impatto della Polonia sulla scena politica mondiale. “Non sono stato io a scegliere questo film, è stato il film che ha scelto me: girarlo è stato un servizio, un dovere. Ho accettato di fronte alle pressioni dei miei colleghi, dei miei connazionali, del mio pubblico, con la consapevolezza che arriva sempre il giorno in cui un artista deve abbandonare i suoi interessi culturali per una causa diversa” (Zanussi). Con Cezary Morawski nella parte di Wojtila.
MORTE IN VATICANO (1982)
Monsignore moderato viene eletto Papa e di colpo propugna una chiesa troppo innovatrice per i gusti del Vaticano e di una grande potenza straniera: la sua condanna a morte diventa inevitabile… Liberamente ispirato alla vicenda di Papa Luciani: dal libro di Max Savigny e Maurice Serral, con Terence Stamp nella parte di padre Andreani, poi Giovanni Clemente I. Regia di Marcello Aliprandi.
AMEN (2002)
Un ufficiale delle SS scopre come nei lager vengano sterminati zingari ed ebrei, cerca di spingere le autorità religiose a denunciare il fatto e trova aiuto in un giovane gesuita, ma non nelle gerarchie. Da Costa-Gavras, un film di denuncia sui rapporti tra nazismo e Vaticano: ispirato alla pièce Il vicario (1963) di Rolf Hochhuth, col rumeno Marcel Iures nella parte del papa.
LA PAPESSA (2009)
Dopo La papessa Giovanna (1972, con Liv Ullman), un altro film sulla leggendaria figura del IX secolo: una bambina che cresce nel profondo dell’Europa studiando le sacre scritture e la medicina naturale, entra in convento travestita da uomo e quando finisce a Roma si ritrova addirittura eletta papa. Quasi un’icona da best-seller della condizione femminile nella Chiesa: di Sonke Wortmann, con Johanna Wokalek papessa, e con John Goodman nella parte del Papa ammalato di gotta.