The King’s Speech


The Kings Speech - Il discorso del reCandidato a dodici Premi Oscar, tra cui miglior colonna sonora,The King’s Speech, opera seconda di Tom Hooper, ha già vinto: il premio del pubblico al Toronto International Film Festival, cinque British Independent Film Awards e un Golden Globe per miglior attore protagonista, Colin Firth. Il compito di tessere lo score è affidato a Alexandre Desplat. Per accompagnare il percorso di Re Giorgio VI d’Inghilterra (che dopo aver sconfitto i suoi fantasmi interiori, e soprattutto la balbuzie, affronta le responsabilità di un paese sull’orlo della II Guerra Mondiale), il compositore francese si affida ad un tono più caldo del solito. E’ nella semplicità e nella leggerezza dei toni che lo score ha la sua ricchezza, costruita su un piccolo ensemble orchestrale composto da archi e da una manciata di strumenti a fiato solista. La vera sorpresa del CD consiste, però, nella somiglianza che questa partitura ha con le arie della compositrice Rachel Portman (quale l’uso del pianoforte che domina intere porzioni tematiche di spartito). Non mancano guizzi d’autore, come la trovata di utilizzare un pianoforte che suona, volutamente, una serie di note ripetitive (la sensazione è quella di un disco incantato), per rappresentare la balbuzie del protagonista (nel tema principale,“The King’s Speech”). Nel complesso si tratta di un’esperienza di ascolto che corre via senza sforzo e che, per contro, ispira solo in piccole dosi (eccezion fatta per le due ultime tracce a base di Beethoven). Ideale per trascorrere mezz’ora in modo piacevole, senza pretese, con Alexandre Desplat in stile teatro leggero.

(di Barbara Zorzoli)

Postato in Numero 92, Percorsi sonori.

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