Uno degli aspetti più interessanti di Salt (Phillip Noyce) rimane senz’altro la colonna sonora, affidata al compositore statunitense James Newton Howard (Los Angeles, 9 giugno 1951), noto per essere stato più volte nominato per il Premio Oscar. Howard studia musica sin da bambino, frequenta la Thatcher School ad Ojai e il conservatorio Music Academy of the West e si diploma in pianoforte alla University of Southern California.
Dopo aver lasciato il college, tra gli anni settanta e gli anni ottanta parte in tournée con Elton John come tastierista e in seguito approda al cinema. La svolta avviene negli anni novanta, grazie al successo dello score di Pretty Woman (1990), da lui curato in toto. In seguito ottiene una prima nomination all’Oscar per la partitura de Il principe delle maree, a cui fanno seguito quattro nomination: Il fuggitivo (1993), Il matrimonio del mio migliore amico (1997), The Village (2004) e Michael Clayton (2008). Tra i suoi lavori vanno anche ricordati: Wyatt Earp (1994), Waterworld (1995), Schegge di paura (1996), Un giorno di ordinaria follia (1993) e Linea mortale (1990). Newman è anche il compositore fidato di M. Night Shyamalan, per cui ha curato le colonne sonore di: Il sesto senso (1999), Unbreakable-Il predestinato (2000), Signs (2002), il già citato The Village (2004), Lady in the Water (2006), E venne il giorno (2008) e L’ultimo dominatore dell’aria (2010), utilizzando sempre musiche di impostazione sinfonica ed intimista (alla Bernard Herrmann per i film di Alfred Hitchcock per intenderci). Con i film Junior (1994) e Un giorno, per caso (1996) ottiene poi due nomination all’Oscar per la migliore canzone. Nonostante sia uno dei compositori più richiesti di Hollywood, non disdegna la collaborazione con colleghi del calibro di Hans Zimmer, con cui ha firmato la colonna sonora di Batman Begins (2005) e de Il Cavaliere Oscuro (2008). Tornando allo score in questione, ossia a Salt, Howard risponde con competenza a tutte le aspettative, tessendo una buona partitura da thriller hollywoodiano in chiave ‘tecno’. Se ad un primo ascolto il CD appare un clone del leitmotiv della saga di Jason Bourne (che ha ormai acquisito un tema ben preciso come accaduto a James Bond), ad un secondo ascolto si colgono piacevoli sorprese, come la voce femminile in “Orlov’s Story”, l’esplosivo “Chase Across DC”, “Hotel Room Preparation/Parade” e “Taser Puppet” (con una chitarra elettrica, un basso e delle percussioni adrenaliniche). Da segnalare anche “You Are My Greatest Creation” e “Destiny”. Se amate il sound alla John Powell, allora questo score fa per voi. Per finire una curiosità: nel film si ascoltano cinque canzoni che inspiegabilmente non sono incluse nel CD (“Zarya” eseguita da Irina Mikhailova e Hans Christian, “Higher” dei Dekoder,”Yr the Enemy” dei C’mon, “Grande Piece Symphonique Op. 17 No. 2” affidata a William K. Trafka e “In Paradisum from Requiem Op. 48” a cura della Oxford Schola Cantorum and Camerata).
(Barbara Zorzoli)