Guardando al cinema dell’Oriente, Martin Scorsese infonde un nuovo ritmo al proprio modo di fare del cinema, con il risultato di consegnare al grande schermo una tragedia moderna che comprende in sé il tema squisitamente cattolico dell’uomo come contraddittoria unità di Bene e Male, che solo l’assurda trascendenza della morte può risolvere. In questo senso, The Departed rappresenta un punto d’arrivo per il regista italo-americano che mette qui in scena in modo armonico la sintesi tra i tormenti etico-esistenziali di Mean Street, il dolente umanesimo di Quei bravi ragazzi e la titanica follia della pèrima parte di Gangs of New York.
E quello che ne sortisce è forse il suo film migliore, certo il più inventivo e originale. Il problema centrale, in questo mondo caratterizzato dal silenzio di Dio, è quello della definizione della propria identità. E questo è un problema che non riguarda solo la coppia speculare rappresentata dal poliziotto infiltrato nella banda dei gangster irlandesi di Boston (Leonardo di Caprio) e dal gangster dche si è fatto poliziotto per meglio controllare le mosse del nemico (Matt Damon), ma anche quasi tutti gli altri personaggi del film, compresi il boss irlandese dal nome italiano che si sporca le mani di sangue con la stessa impassibilità con cui ha accettato di fare il confidente dell’Fbi (Jack Nicholson) e la psicologa del dipartimento di polizia (Vera Farmiga) che convive con Matt Damon e va a letto con il suo paziente Di Caprio. C’è un qualcosa di infernale, o più semplicemente di terrestre dopo il peccato originale di Adamo ed Eva, nel mondo definito da The Departed.
L’inquietudine vi contraddistingue tutti i personaggi, mossi da una febbrile ansia interiore prima ancora che da quella derivante da un’esistenza interamente condotta sul crinale di un pericolo mortale. Un’inquietudine che la cinepresa di Scorsese asseconda e definisce non solo attraverso la perenne mobilità delle inquadrature e il nervosismo dei raccordi di montaggio, ma anche soffermandosi su una recitazione sapientemente guidata a scavare nella febbrile ricerca di un proprio ruolo nel mondo (Di Caprio), negli interiori tormenti del non detto (Damon), nell’esibizionismo luciferino di un Nicholson concentrato come sa esserlo solo con i veri registi, o nelle incertezze esistenziali della trepida Farmiga.
The Departed – Il bene e il male
(The Departed, USA 2006)
Regia: Martin Scorsese
Sceneggiatura: William Monahan, dal film Infernal Affairs
Fotografia: Michael Balhaus
Musica: Howard Shore
Montaggio: Thelma Schoonmaker
Interpreti: Leonardo Di Caprio (Billy Costigan), Matt Damon (Colin Sullivan), Jack Nicholson (Frank Costello), Mark Wahlberg (serg. Dignam), Martin Sheen (cap. Queenan), Ray Winstone (sig. French), Vera Farmiga (Madolyn), Alec Baldwin (cap. Ellerby), Anthony Anderson (Brown), Kevin Corrigan (cugino Sean), James Badge Dale (Barrigan).
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 149 minuti
(di Aldo Viganò)